La città di Chicago verso i primi decenni del Novecento conobbe un periodo di forti trasformazioni dal punto di vista sia strutturale sia sociale: al notevole sviluppo industriale si aggiunse, di conseguenza, quello demografico, dovuto soprattutto all arrivo di migliaia di immigrati in cerca di lavoro. Questo nuovo scenario metropolitano attirò l attenzione degli antropologi e dei sociologi americani, che applicarono il proprio approccio allo studio dell ambiente urbano. | T2 Città e borgate p. 134 stante questi limiti, gli studiosi della Scuola di Chicago hanno saputo catturare, attraverso i metodi dell osservazione partecipante e della descrizione etnografica, nuove realtà urbane e nuovi soggetti di studio, molti dei quali marginali, come i ghetti, i locali a luci rosse e i senzatetto. A questi studiosi va soprattutto riconosciuto il merito di aver delineato per la prima volta i contorni di un antropologia della città , ovvero di un campo di studi che, come ha affermato Amalia Signorelli (1934-2017), non si limita a trattare la città come sfondo per la propria ricerca (la cosiddetta antropologia nella città ), ma, al contrario, si interroga «sulla sua specificità come ambiente fisico: totalmente costruito e dunque totalmente umano . Questa analisi è ancora più importante in un mondo altamente urbanizzato come quello contemporaneo. Le città coloniali | Le circostanze che hanno contribuito alla nascita dell an- tropologia urbana nel contesto britannico sono assai diverse da quelle americane e legate a doppio filo con la situazione coloniale. Nel 1937, il Ministero britannico delle colonie fonda a Lusaka, nello Zambia, il RhodesLivingstone Institute, di cui entrano a far parte molti antropologi britannici. Anziché concentrarsi sulla vita rurale africana tradizionale, questi studiosi decidono di analizzare le trasformazioni in corso nei nuovi centri urbani che stavano sorgendo in Africa centrale e meridionale sotto la spinta dell espansione coloniale. Queste città erano abitate, oltre che da coloni bianchi, da giovani appartenenti a diversi gruppi etnici e provenienti da villaggi an| Pensare la contemporaneità | 107