Nei loro studi etnografici di guerra, gli antropologi hanno anche mostrato come il ruolo dello Stato nelle guerre contemporanee non sia per nulla secondario. Anzi, le loro ricerche rivelano che gli Stati sono tutt’altro che deboli e sono direttamente coinvolti in queste nuove guerre appoggiando, per esempio, ribellioni, legittimando o disconoscendo gruppi armati. Questo modello ci aiuta a comprendere maggiormente i cambiamenti del modo di condurre una guerra degli ultimi vent’anni: per esempio rende evidente come la violenza impiegata in modo limitato in quei conflitti chiamati “a bassa intensità” possa protrarsi politicamente anche in una situazione di pace apparente | Vedi |. APPROFONDIAMO Nell’epoca della globalizzazione, le “nuove guerre” non sono più prerogativa degli Stati-nazione, ma diventano di portata globale: entrano in gioco ragioni politiche ed economiche internazionali, che esasperano forme di violenza organizzata, criminalità e violazioni dei diritti umani soprattutto dei civili, i più colpiti. 2.4 MILITARIZZARE I CONFINI, ERIGERE I MURI Il potere degli Stati si materializza anche attraverso la , ossia attraverso la , di cemento, mattoni o filo spinato. Se abbiamo detto che uno degli effetti della è l’apertura dei mercati, il , va anche considerato l’effetto opposto, ovvero una che implica la volontà, da parte degli Stati, di ribadire sia una sia un , per cui vengono attuate pratiche di sorveglianza verso un’alterità nemica immaginata che va controllata o esclusa dal territorio. Secondo le ricerche di geografi e politologi, dal crollo del muro di Berlino nel 1989, il numero di muri ufficiali nel mondo è passato da quindici a settantasette. I muri e le barriere nel corso dei secoli sono stati costruiti per vari scopi: protezione e separazione, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, ma anche rafforzamento della supremazia di uno Stato su un altro. I muri sono dunque oggetti che inscrivono nello spazio una volta a produrre una forma d’identità e di alterità che si realizza con la dialettica . militarizzazione dei confini costruzione di muri globalizzazione libero flusso di merci e di persone radicalizzazione sovranità nazionale monopolio della violenza specifica relazione di potere dentro-fuori, inclusione-esclusione