Un’altra preoccupazione è che l’uso dei social network, in particolare quelli incentrati sulle foto come Instagram, contribuisca a diffondere valori basati solo sul come si appare, incentivando gli utenti a offrire di se stessi immagini ideali e non veritiere. Altri studiosi sottolineano che i social network contribuiscono anche a diffondere , meglio conosciute come “bufale” (o fake news). Si tratta di notizie create deliberatamente per disinformare o ingannare i lettori, per influenzare le loro opinioni e promuovere idee politiche o di altro tipo. Negli ultimi anni le sono diventate ricorrenti in ambito politico come strumenti utilizzati in modo strategico per sviluppare campagne di disinformazione nei confronti dei candidati avversari. Infine, i social network come Facebook sono al centro di preoccupazioni relative alla , ovvero al diritto delle persone alla riservatezza delle proprie informazioni personali su Internet. Le piattaforme digitali, infatti, possiedono molti dati, informazioni e foto che gli utenti caricano volontariamente. Tuttavia, spesso le grandi aziende digitali utilizzano queste enormi quantità di dati (i cosiddetti ) per realizzare campagne pubblicitarie e di marketing, senza che gli stessi utenti ne siano a conoscenza. Ecco perché, nella società digitalizzata, è sempre più importante prestare attenzione a quali informazioni si forniscono e a come vengono utilizzate. notizie false fake news privacy big data Queste due interpretazioni, positiva e negativa, nei confronti delle conseguenze sociali di Internet costituiscono le due facce di una medesima medaglia: Internet e le tecnologie digitali offrono molte possibilità e vantaggi, ma portano con sé anche tanti rischi e problemi. Alle nuove generazioni spetterà il compito di approfittare dei numerosi vantaggi, cercando di limitare e risolvere gli altrettanto importanti aspetti problematici.