quello di assicurare un occupazione al maggior numero di persone possibile, il lavoro e la sua ricerca diventano ora una responsabilità individuale. ESEMPIO: fino al 1990 in Italia sono esistiti gli Uffici di collocamento, presso i quali ci si poteva iscrivere in qualità di disoccupato per poi aspettare di ricevere un offerta di lavoro. Oggi esistono invece i Centri per l impiego, il cui compito rimane quello di facilitare l incontro tra domanda e offerta di lavoro, svolgendo però un attività prevalentemente formativa, ovvero offrendo corsi e tirocini utili a fornire a chi è in cerca di lavoro le conoscenze idonee per rendersi appetibile sul mercato. Nella società contemporanea, l incremento delle abilità, delle competenze e dei saperi professionali si accompagna quindi a un incertezza dei rapporti d impiego e all assenza di una sicura prospettiva di lavoro. La maggiore autonomia e libertà dei lavoratori prendono così forma in un contesto di maggiore instabilità del mercato del lavoro e del proprio percorso professionale e di vita. In questa situazione, anche il ruolo dei sindacati cambia e si ridimensiona. I sindacati sono le organizzazioni che si occupano di rappresentare e difendere i diritti dei lavoratori e nel corso di tutto il Novecento, in particolare dagli anni Sessanta in poi, hanno giocato un ruolo estremamente importante in Europa, in quanto principale controparte in materia di lavoro delle imprese e dei governi. Erano i sindacati, attraverso la cosiddetta contrattazione collettiva , a discutere e a stabilire con le imprese e i governi i salari e le condizioni di lavoro per i lavoratori. In una situazione in cui il lavoro e l identità professionale era stabile, i sindacati non avevano difficoltà a rappresentare gli interessi dei lavoratori, in quanto questi appartenevano a categorie altrettanto stabili e omogenee: gli operai, gli insegnanti, i contadini e così via. Oggi è difficile per i sindacati rappresentare le rivendicazioni e le identità di gruppi di lavoratori sempre più variabili, tanto per numerosità quanto per interessi e prospettive di carriera. L AUTORE luciAno GAllino Luciano Gallino (1927-2015) è stato un eminente sociologo italiano. La sua formazione sociologica inizia presso la fabbrica Olivetti, dove collabora all Ufficio studi relazioni sociali e dove dal 1960 al 1969 ricopre la carica di direttore del Servizio di ricerche sociologiche e di studi sull organizzazione. Dal 1971 al 2002 insegna sociologia all università di Torino, continuando a far parte e a dirigere diversi centri di formazione e di ricerca applicata e ricoprendo per alcuni anni il ruolo di presidente del Consiglio italiano delle scienze sociali e dell Associazione italiana di sociologia. Parallelamente alla sua 376 | unità 5 | attività di ricerca e d insegnamento, collabora con autorevoli quotidiani nazionali (quali La Stampa e la Repubblica ) contribuendo anche al dibattito politico ed economico. Attento osservatore della realtà che lo circonda, Gallino concentra i suoi studi principalmente sulla sociologia del lavoro, sottolineando sempre l importanza del benessere dei lavoratori e delle politiche a sostegno dell occupazione. I suoi scritti più recenti sono dedicati ai rischi sociali derivanti dalla precarietà del lavoro, dai processi di automazione in fabbrica e dall eccessiva importanza assunta dai mercati finanziari nell economia globale.