2. Il pensiero mitico e la ritualità 2.1 CHE COS’È UN MITO I sono narrazioni che spiegano l’origine e le caratteristiche essenziali del mondo naturale e umano. Rispondono all’esigenza fondamentale di conoscere e classificare la realtà: i miti fondano gli aspetti più significativi dell’ . Vi sono miti sull’origine della morte, miti della creazione sull’origine del mondo, miti sulla natura dei due generi maschile e femminile, e miti che raccontano l’origine delle forme di potere socialmente riconosciute. Secondo Malinowski, il mito giustifica e garantisce la legittimità di un tipo di vita sociale: delle regole sociali e morali, dei rituali e delle consuetudini di una comunità. Ogni mito non è mai a sé stante, ma è sempre inserito nella trama di altre narrazioni dello stesso tipo in un quadro coerente comune: una , che è parte consistente della tradizione orale di una comunità e che si trasmette di generazione in generazione, e può essere tramandata talvolta anche in forma scritta. Dal punto di vista narrativo il mito ha alcune particolarità, ossia è un racconto: miti ordine sociale e culturale di una comunità mitologia di , che si concentra spesso su imprese di esseri soprannaturali, eroi, antenati, spiriti e divinità, di cui narra prodigi e meraviglie; carattere generale ed esemplare che , ossia riguarda luoghi e situazioni immaginarie, fuori dal tempo umano, in un altro tempo (il tempo mitico), o in un “prima” della nascita stessa del tempo; altera lo spazio e il tempo che , in quanto spesso attribuisce agli animali, alle piante e agli oggetti caratteristiche fondamentali umane come la parola, i sentimenti, la volontà; nel mito spesso anche gli esseri umani hanno caratteristiche tipiche degli animali, possono volare o sopravvivere nel profondo del mare; antropomorfizza la natura , perché si accompagna spesso allo svolgimento di riti e alla celebrazione di cerimonie. complementare alla pratica rituale (1908-2009), nel quadro della sua concezione strutturalista della cultura, ha delineato una teoria molto interessante per l’analisi dei miti: il mito va analizzato scomponendolo in “ ”, unità minime che acquistano un senso soltanto se poste accanto ad altre dello stesso tipo. I mitemi sono brevi unità di trama, o di racconto, come per esempio: “la principessa si perde nel bosco”, oppure “l’eroe trova un anello”, “una fanciulla viene rapita”, oppure “il drago si nasconde nel mare” e così via. I mitemi possono essere considerati come i mattoncini di un gioco di costruzioni mediante i quali il pensiero umano dà libero corso alle . Sulla base della grande quantità di mitologie studiate da Lévi-Strauss, si può notare che ogni mitema prende sembianze diverse in culture diverse e ricorre in racconti mitici differenti assumendo di volta in volta un significato diverso a seconda degli altri mitemi a cui si trova affiancato. Claude Lévi-Strauss mitemi possibili combinazioni : dal greco , “discorso”, “narrazione”, sono racconti tradizionali, tramandati oralmente o in forma scritta, che narrano l’origine di aspetti della realtà naturale e umana, assumendo spesso carattere esemplare o esplicativo. miti mýthos