3.3 IL GRUPPO INDIANO Induismo Il termine deriva dal fiume Indo ed è stato adottato in Occidente dal XIX secolo per indicare la nella sua fase più recente, a partire dal III secolo a.C., successiva alla religione vedica (ca. 1500 a.C.) e al brahamanesimo (ca. 800 a.C.). La fase vedica presenta una religione ritualistica e invoca come dio supremo l’una o l’altra divinità del , assurte all’immortalità da una condizione mortale nella fase brahaminica. Le delineano la ricerca di una realtà suprema con la ( ) regolata per ogni nuova incarnazione di ciascun essere vivente dalla somma delle azioni ( ) buone o cattive compiute nelle esistenze precedenti. Le divinità preminenti dell’induismo sono Brahamā, Visnu, e Śhiva, la triade divina più venerata ( ). L’induismo professa la dottrina della rinascita. L’atteggiamento spirituale fondamentale è la (“devozione”, “amor di dio”), la partecipazione personale a un’esperienza divina che trova la sua massima attestazione nella , la parte poetica con valore di testo sacro del grande poema epico indiano (IV secolo a.C.). multiforme esperienza religiosa della civiltà indiana politeismo Upànishad trasmigrazione delle anime samsāra karman trīmūrti bhaktì Bhagavadgītā Mahābhārata : testi religiosi e filosofici indiani in lingua sanscrita composti a partire dal IX-VIII secolo a.C. Sono alla base del pensiero religioso indiano che, attraverso il brahamanesimo, confluirà nell’induismo. Upànishad Buddismo È la dottrina salvifica annunciata dal , in sanscrito il “Risvegliato”, titolo con cui è designato (ca. 565-486 a.C.), della nobile famiglia dei Shakya, nato a Kapilavstu in India settentrionale. Il buddismo si fonda sulla : la verità del dolore, della sua origine, della sua estinzione, e della via che conduce alla verità. La verità del dolore fa emergere il carattere negativo dell’esistenza, concepita come una , con la ( ) nella condizione di uomo o animale, essere infernale o creatura celeste. Occorre liberarsi dall’attaccamento al piacere sensibile e alla vita intesa come persistenza nell’essere. La salvezza è perciò denominata da Buddha “ ” ( ) del dolore mediante l’ottuplice sentiero: retta opinione, retta risoluzione, retto parlare, retto agire, retto modo di sostenersi, retto sforzo, retta concentrazione, retta meditazione. Buddha Siddhārtha Gautama comprensione esistenziale delle quattro nobili verità catena ininterrotta di vite possibilità di rinascere samsāra estinzione nirvana Antiche statue raffiguranti il Buddha, in Thailandia.