I glucidi nell attività fisica Il glucosio è immagazzinato nel fegato e nei muscoli sotto forma di glicogeno. Il fegato, durante l attività sportiva, rilascia nel torrente circolatorio il glucosio liberato dal glicogeno, così che i muscoli possano usufruirne in aggiunta a quello proveniente dal glicogeno depositato nelle fibre muscolari. Le riserve di glicogeno sono abbondanti se paragonate a quelle di ATP e di fosfocreatina (molecole coinvolte nella liberazione di energia), ma scarse rispetto alle richieste dell organismo. Ad esempio, una persona con 15 chilogrammi di grassi di deposito può immagazzinare solo mezzo chilo di glicogeno. Il corpo umano, durante la contrazione muscolare, mobilizza e consuma continuamente le riserve di glicogeno e continuamente le ricostruisce, secondo modelli ottimali per ogni determinata attività sportiva. La quantità di glicogeno immagazzinato influenza la velocità di utilizzazione dello stesso durante il lavoro fisico. Ecco perché le prestazioni sportive dipendono anche dalla dieta, dalla quantità di glucidi assunti e da quella di glicogeno che l atleta è riuscito a immagazzinare. Il risultato di una prestazione sportiva dipende, oltre che dalle riserve di glicogeno, anche dall intensità dell attività fisica. Per esempio, la corsa dei 100 metri è caratterizzata dalla grande intensità di sforzo fisico durante il quale il glicogeno viene consumato rapidamente. Approfondimento Alimentazione e corsa I lipidi nell attività fisica Se ci si nutre solo di grassi e di proteine e si assumono quantità trascurabili di carboidrati, durante l attività fisica si consumeranno molti più grassi che nella norma: il risultato della prestazione sportiva in queste condizioni risulterà di livello scadente. Ricordando poi che una dieta troppo ricca di grassi fa aumentare il rischio di disturbi cardiovascolari e di improvvisi malori, si comprende come e perché tutti gli esperti di nutrizione siano contrari a diete iperlipidiche. I grassi di deposito liberati dalle cellule adipose e gli acidi grassi sono riversati nel sangue e trasportati nei punti di consumo. L energia fornita dai grassi può permet- approfondimento Come funziona il metabolismo del ferro? Il ferro è un importante componente della molecola di emoglobina, una proteina presente nei globuli rossi, capace di legarsi all ossigeno. I globuli rossi, detti anche eritrociti o emazie, sono piccole cellule senza nucleo che circolano libere nel sangue; essi sono prodotti da organi emopoietici (dal greco emos, sangue , e poiesis, l atto del fare, il creare ) come il midollo osseo rosso presente nella parte spugnosa delle ossa. I globuli rossi sono molto numerosi, circa 5 milioni per ogni mm3 di sangue. Vengono prodotti incessantemente, perché, una volta entrati nel torrente circolatorio, vanno incontro a morte: vivono infatti circa 120 giorni. Il numero di eritrociti prodotti dal midollo osseo è altissimo e varia a seconda delle necessità: in media circa 100120 milioni all ora, vale a dire 2 milioni al minuto. Il fabbisogno di ferro necessario per un adeguata produzione di globuli rossi è di circa 6 mg ogni 1000 kcal assunte con il cibo; ma solo il 10% del ferro contenuto negli alimenti viene assorbito dall organismo. Cibi contenenti ferro I cibi che forniscono un buon apporto di ferro sono prevalentemente cibi di origine animale, come carni rosse e fegato, ma anche alcuni vegetali, come le lenticchie e i cereali integrali, che ne contengono in dosi apprezzabili. La quota di ferro che può essere assorbita dall organismo è maggiore per gli alimenti animali, ma questo non significa che una dieta vegetariana porti necessariamente a una carenza di ferro: in tal caso i livelli di assunzione devono però essere più abbondanti. 2 Una corretta alimentazione 273
APPROFONDIMENTO – Come funziona il metabolismo del ferro?