La dottrina Canto XVII dell amore TEMPO Lunedì 28 marzo (o 11 aprile 1300) prime ore serali LUOGO PECCATORI Terza cornice Quarta cornice Iracondi Accidiosi PENA Gli iracondi avanzano in un fumo denso e scuro, che per contrappasso offusca la loro vista come in vita l ira offuscò la loro mente. Sommario « (vv. 1-39) Esempi di ira punita Il sole, prossimo al tramonto, comincia a filtrare entro la nube degli iracondi, segno che Dante e Virgilio ne stanno uscendo. Dante riceve altre visioni: dapprima Progne, trasformata in usignolo per aver ucciso e dato in pasto il figlioletto al marito, colpevole di aver violentato la sorella di lei; poi Aman, ministro del re di Persia Assuero (Serse I), crocefisso per aver tentato di far giustiziare l ebreo Mardocheo, uomo giusto che si rifiutava di prostrarsi al suo passaggio; infine Lavinia, piangente per il suicidio di Amata, sua madre, folle d ira perché, credendo Turno già morto, sapeva Lavinia destinata alle nozze con Enea. « (vv. 40-75) L angelo della pace All improvviso una luce vivissima, insopportabile per un occhio umano, distoglie Dante dalle sue visioni, mentre una voce lo invita a salire: è l angelo della terza cornice. Virgilio sollecita Dante a seguire prontamente un invito tanto autorevole, prima che scendano le tenebre. Sul primo gradino Dante avverte un fruscio d ali sul viso è il rito attraverso il quale gli viene cancellata la terza P, quella corrispondente al peccato dell ira e sente cantare: Beati pacifici. Mentre compaiono le prime stelle in cielo, il pellegrino sente che le forze gli vengono meno. « (vv. 76-139) La dottrina dell amore e l ordinamento del Purgatorio Giunti al termine della scala, i due poeti si fermano. Dante prega la sua guida, dato che non possono proseguire, di spiegargli quali penitenti incontreranno Canto 17 PERSONAGGI Dante Virgilio L angelo della pace (custode della III cornice). nella cornice; Virgilio risponde che si tratta degli accidiosi, coloro che amarono Dio con poco vigore; poi, per rendere più chiara la spiegazione, illustra a Dante l ordinamento morale del Purgatorio. L amore, comincia Virgilio, è la causa prima di ogni cosa; esso si divide in due categorie: l amore naturale, cioè istintivo, e l amore d animo, cioè elettivo, che implica una scelta e che quindi solo l uomo può provare, in quanto unica creatura dotata di intelletto. L amore naturale non sbaglia mai perché guida ogni creatura verso il suo fine (Dio); l amore d animo, invece, non sbaglia finché è rivolto al Bene supremo, e modera di conseguenza il suo interesse per i beni terreni; ma se viene rivolto al male (malo obietto), oppure si rivolge a Dio con scarsa intensità (poco di vigore), o ai beni terreni con troppo desiderio (troppo di vigore), allora conduce l uomo nel peccato. Il malo obietto verso cui l uomo rivolge il proprio amore è il male degli altri, che può avere tre forme: desiderio di primeggiare, umiliando gli altri (superbia); timore di perdere potere e onori a favore di altri, di cui perciò si desidera la miseria (invidia); volontà di vendetta per un offesa subita (ira). Questi tre peccati, precisa Virgilio, si scontano nelle prime tre cornici; poi egli prosegue il ragionamento analizzando l altro tipo di amore, quello che si rivolge al bene con poca o troppa vigoria: nella quarta cornice si trovano coloro che amarono Dio in modo fiacco e incerto (gli accidiosi); nelle tre cornici superiori, invece, le anime che in vita ebbero troppo interesse per i beni terreni, che non danno la vera felicità. Qui Virgilio si interrompe, invitando il discepolo a cercare di capire con le sue sole forze tale successiva tripartizione. 4a Cornice ACCIDIOSI 3a Cornice IRACONDI