T10 La conclusione del poema , canto XX, ott. 134-136; 144 Gerusalemme liberata Armida, ormai sconfitta, è in procinto di darsi la morte, quando sopraggiunge Rinaldo, che la distoglie dal proposito e fa risorgere in lei l’amore sopito. La sua immagine di ancella devota all’eroe e alla sua fede sancisce la fine della guerra. Il vincitore Goffredo, dopo tante traversie, può finalmente raggiungere insieme ai suoi soldati il Santo Sepolcro e, al tramonto, raccogliersi in preghiera. Ottave di endecasillabi con schema di rime ABABABCC. Metro La vittoria e la preghiera finali 134 Così doleasi, e con le flebil onde, ch’amor e sdegno da’ begli occhi stilla, l’affettuoso pianto egli confonde in cui pudica la pietà sfavilla; e con modi dolcissimi risponde: 5 «Armida, il cor turbato omai tranquilla: non a gli scherni, al regno io ti riservo; nemico no, ma tuo campione e servo. il soggetto è Armida, che ha appena rivelato a Rinaldo il proprio dolore di donna innamorata. lacrime. 1 doleasi: onde: Rinaldo mischia (alle lacrime di Armida) il proprio pianto commosso, in cui scintilla un senso di casta comprensione. 3-4 l’affettuoso pianto egli confonde… la pietà sfavilla: tranquillizza. 6 tranquilla: non sono qui per deriderti, ma per offrirti un ruolo da regina. 7 non… riservo: 135 Mira ne gli occhi miei, s’al dir non vuoi fede prestar, de la mia fede il zelo. 10 Nel soglio, ove regnàr gli avoli tuoi, riporti giuro; ed oh piacesse al Cielo ch’a la tua mente alcun de’ raggi suoi del paganesmo dissolvesse il velo, com’io farei che ’n Oriente alcuna 15 non t’agguagliasse di regal fortuna». alle parole. 9 al dir: l’ardore. 10 il zelo: sul trono. dove regnarono i tuoi avi. Gli antenati di Armida erano stati signori di Damasco. 11 Nel soglio: ove… tuoi: di riportarti. 12 riporti: se il Cielo volesse che alcuni dei suoi raggi squarciassero dalla tua mente il velo del paganesimo (illuminandoti dunque con la luce cristiana). 12-14 oh piacesse… velo: alcuna donna. 15 alcuna: 136 Sì parla e prega, e i preghi bagna e scalda or di lagrime rare, or di sospiri; onde sì come suol nevosa falda dov’arda il sole o tepid’aura spiri, 20 così l’ira che ’n lei parea sì salda solvesi e restan sol gli altri desiri. «Ecco l’ancilla tua; d’essa a tuo senno dispon», gli disse «e le fia legge il cenno». per cui. 19 onde: si scioglie. si tratta di quelli amorosi. 22 solvesi: gli altri desiri: per lei sarà legge ogni tuo desiderio. 24 le fia legge il cenno: […] 144 Così vince Goffredo, ed a lui tanto 25 avanza ancor de la diurna luce ch’a la città già liberata, al santo ostel di Cristo i vincitor conduce. Né pur deposto il sanguinoso manto, viene al tempio con gli altri il sommo duce; 30 e qui l’arme sospende, e qui devoto il gran Sepolcro adora e scioglie il voto. sepolcro. 28 ostel: senza nemmeno togliersi di dosso il mantello insanguinato. 29 Né pur deposto il sanguinoso manto: appende. 31 sospende: è il voto di liberare il Santo Sepolcro, fatto da Goffredo all’inizio del poema (I, 23, vv. 7-8). 32 voto: >> pagina 1038 DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Con la trasformazione della perfida Armida in ancella di Dio (le sue parole riecheggiano quelle della Vergine Maria all’angelo che le annuncia la nascita di Gesù: , Ecco la serva del Signore; sia fatto di me secondo la tua parola, Luca, 1,38), il poema celebra l’approdo spirituale dell’ultima, irriducibile nemica dei cristiani. Le lacrime bagnano – in stile compiutamente manierista – l’epilogo del sofferto percorso della donna, illuminata fino all’ultimo nella sua più profonda e sofferente interiorità. Ecce ancilla Domini; fiat mihi secundum verbum tuum Dopo tanti inganni, la realtà: l’ultima metamorfosi di Armida Tuttavia, a chiudere la non è il registro lirico, ma quello epico. L’ultima ottava permette infatti di ritornare con il pensiero al da liberare, di cui parlava Tasso nei versi iniziali del poema. Ebbene, la liberazione è avvenuta e il «glorioso acquisto» è stato effettuato: ci sarebbero tutti i motivi per chiudere l’opera fra squilli di tromba e processioni trionfali. Non è così, e una sensazione di malinconica e dolorosa ambiguità si stende fin negli ultimi versi: nessun festoso abbandono contrassegna i gesti di Goffredo, che avanza verso il sepolcro di Cristo nella luce del crepuscolo, quando si avvicinano le tenebre, senza neanche togliersi il mantello macchiato del sangue nemico. Il dovere è compiuto, il voto del pellegrinaggio crociato è sciolto, ma una percezione di cupa tragicità accompagna il lettore anche in questo epilogo in chiaroscuro. Gerusalemme gran Sepolcro La conclusione del poema: un trionfo senza festa VERSO LE COMPETENZE Comprendere Che cosa promette di fare Rinaldo nel caso in cui Armida si converta al cristianesimo? 1 Analizzare Al v. 10 la parola è presente due volte. Quale significato assume nella prima e nella seconda occorrenza? 2 fede Il v. 17 contiene due figure retoriche. Quali? 3 interpretare Come giudichi il comportamento di Armida? 4 scrivere per... confrontare Scrivi un testo argomentativo di circa 20 righe in cui confronti i due personaggi principali della e dell’ (Goffredo e Orlando), soffermandoti in modo particolare sulle caratteristiche etiche dei due, che nella loro diversità mostrano il passaggio storico e culturale dal Rinascimento all’epoca della Controriforma. 5 Gerusalemme liberata Orlando furioso