COMPETENZE in azione Qui non si naviga a vista! Come riconoscere e combattere le fake news «Il falso e il vero son le foglie alterne / d un ramoscello , scriveva Gabriele d Annunzio. Oggi distinguere verità e menzogna è diventato davvero difficile: quali competenze possiamo spendere per contrastare il fenomeno delle false notizie? Chi legge un opera letteraria sottoscrive un patto narrativo, accetta cioè di sospendere le proprie facoltà critiche e di credere alla storia che gli viene raccontata, per quanto fittizia e assurda possa essere. Il confine tra vero e verosimile viene così varcato continuamente: anzi, spesso allontanarsi da esso dà la spinta per creare mondi alternativi, distopie e paradossi estremamente efficaci. Diverso è invece l accordo che il lettore stabilisce nei confronti di chi pubblica un articolo di giornale o di un testo informativo: da questo genere di testi, si aspetta infatti di trovare informazioni reali e dati certificati che possano costituire una base solida per la formazione di un proprio giudizio critico. Non ci devono essere deroghe alla verità. Per questo motivo è particolarmente pericoloso il fenomeno delle fake news. Di che cosa si tratta? L Enciclopedia Treccani definisce le fake news come informazioni divulgate più o meno intenzionalmente in parte o del tutto non corrispondenti al vero, ma caratterizzate da un apparente plausibilità. Le bufale mediatiche , come osserva lo scrittore Paolo Di Paolo (in un articolo apparso su la Repubblica il 12 novembre 2016), sono sempre esistite, sotto forma di «manifesti sui muri, volantini, promesse, dicerie, insulti, accuse infondate , ma sono diventate esponenzialmente più virali e tossiche con l avvento dei social. Per due motivi fondamentali: 1) chiunque può esprimere e diffondere con facilità la propria opinione, vendendo come oggettivo un parere del tutto personale; la distanza tra informazione e interpretazione viene annullata. A seconda di come sono presentati e montati, poi, certi dati possono suscitare emozioni e interpretazioni differenti (come mostra il famoso esperimento di Kule ov, indirizzo di ricerca 1) ; 1056 2) l informazione oggi è diventata intuizione, velocità: non c è tempo per approfondire, esaminare. Un tweet, un post ha vita breve e punta a essere fulminante, originale: il suo compito è quello di attirare l attenzione e di accrescere il numero di like. Come combattere allora questo fenomeno? In primo luogo divenendo coscienziosi cittadini digitali, scegliendo con cura le parole che divulghiamo, come suggerisce l associazione no profit Parole O_Stili ( indirizzo di ricerca 2), che si propone di ridefinire lo stile con cui le persone stanno in Rete. E poi costruendo un adeguato bagaglio culturale che possa permetterci di valutare e interagire con spirito critico con le fonti informative. Non a caso l Information Literacy ( indirizzo di ricerca 3) è stata definita come un indispensabile requisito per partecipare alla società dell informazione. LA SFIDA Lavorando in gruppo e partendo dagli spunti di ricerca che trovate in queste pagine, provate a elaborare una risposta originale a questa domanda. Quali strumenti possiamo elaborare per difenderci dalle fake news? Per condividere e comunicare i risultati del vostro lavoro potete creare una bacheca digitale, su cui pubblicare la descrizione degli strumenti che avete individuato per difendervi dalle fake news, oltre a un breve resoconto del percorso di ricerca fatto per arrivare a identificarli o costruirli. Per realizzare il lavoro, potete ricorrere a Padlet (padlet.com), una bacheca digitale interattiva a registrazione gratuita, sui cui è possibile caricare foto, file di testo, immagini, video e link.