T4 La poetica della lode , 18 Vita nuova Una conversazione con un gruppo di donne curiose di conoscere lo scopo dell’amore di Dante per Beatrice porta il poeta a sviluppare il nuovo tema della propria opera: la lode dell’amata. Il piacere di lodare Con ciò sia cosa che per la vista mia molte persone avessero compreso lo secreto  1 2 del mio cuore, certe donne, le quali adunate s’erano dilettandosi l’una ne la compagnia  de l’altra, sapeano bene lo mio cuore, però che ciascuna di loro era stata a  3 4 molte mie sconfitte; e io passando appresso di loro sì come da la fortuna menato,  5       fui chiamato da una di queste gentili donne. La donna che m’avea chiamato era  5 donna di molto leggiadro parlare; sì che quand’io fui giunto dinanzi da loro, e vidi  bene che la mia gentilissima donna non era con esse, rassicurandomi le salutai, e  domandai che piacesse loro. Le donne erano molte, tra le quali n’avea certe che si  6 rideano tra loro; altre v’erano che mi guardavano aspettando che io dovessi dire;   7     altre v’erano che parlavano tra loro. De le quali una, volgendo li suoi occhi verso me  10 e chiamandomi per nome, disse queste parole: «A che fine ami tu questa tua donna,  poi che tu non puoi sostenere la sua presenza? Dilloci, ché certo lo fine di cotale  amore conviene che sia novissimo». E poi che m’ebbe dette queste parole, non  8 solamente ella, ma tutte l’altre cominciaro ad attendere in vista la mia risponsione.  9     Allora dissi queste parole loro: «Madonne, lo fine del mio amore fue già lo saluto  15 di questa donna, forse di cui voi intendete, e in quello dimorava la beatitudine,  10 ché era fine di tutti li miei desiderii. Ma poi che le piacque di negarlo a me, lo mio segnore Amore, la sua merzede, ha posto tutta la mia beatitudine in quello che non  11 mi puote venire meno». Allora queste donne cominciaro a parlare tra loro; e sì come      talora vedemo cadere l’acqua mischiata di bella neve, così mi parea udire le loro  20 parole uscire mischiate di sospiri. E poi che alquanto ebbero parlato tra loro, anche  mi disse questa donna che m’avea prima parlato, queste parole: «Noi ti preghiamo  che tu ne dichi ove sta questa tua beatitudine». Ed io, rispondendo lei, dissi cotanto:   12 13 «In quelle parole che lodano la donna mia». Allora mi rispuose questa che mi      parlava: «Se tu ne dicessi vero, quelle parole che tu n’hai dette in notificando la tua  25 14 condizione, avrestù operate con altro intendimento». Onde io, pensando a queste  15 parole, quasi vergognoso mi partio da loro, e venia dicendo fra me medesimo:  16 «Poi che è tanta beatitudine in quelle parole che lodano la mia donna, perché altro  parlare è stato lo mio?». E però propuosi di prendere per matera de lo mio parlare  17 18     sempre mai quello che fosse loda di questa gentilissima; e pensando molto a ciò,  30 19 pareami avere impresa troppo alta matera quanto a me, sì che non ardia di  20 21 cominciare; e così dimorai alquanti dì con disiderio di dire e con paura di cominciare. poiché. 1 Con ciò sia cosa che: a causa del mio aspetto. 2 per la vista mia: conoscevano bene i miei sentimenti. 3 sapeano… cuore: poiché. 4 però che: aveva assistito a molte occasioni in cui mi ero ritrovato sconfitto. 5 era… sconfitte: che cosa desiderassero. 6 che… loro: che io prendessi la parola. 7 che… dire: non può non essere eccezionale. 8 conviene… novissimo: assunsero l’aria di chi stava aspettando. 9 cominciaro ad attendere in vista: quella a cui voi forse fate riferimento. 10 forse… intendete: per grazia sua. 11 la sua merzede: ci dica. 12 ne dichi: ciò, così. 13 cotanto: nel descrivere. Le sono le poesie precedentemente composte da Dante per documentare il proprio stato d’animo di amante non corrisposto. 14 in notificando: parole le avresti volte a esprimere altri significati (ovvero avresti parlato di lei e non di te stesso). 15 avrestù operate… intendimento: mi allontanai. 16 mi partio: perché in passato mi sono comportato diversamente? Dante, cioè, rimprovera a sé stesso di non aver lodato a sufficienza nei suoi versi la donna amata. 17 perché… lo mio?: perciò. 18 però: rafforzativo di . 19 mai: sempre avevo l’impressione di avere intrapreso un compito troppo difficile in relazione alle mie modeste capacità. 20 pareami… me: non avevo il coraggio. 21 non ardia:  >> pagina 251 DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Dante incontra alcune donne che con franchezza e concretezza gli chiedono quale sia lo scopo del suo amore per Beatrice, visto che il poeta non sembra in grado di sostenere la presenza della giovane. Pare quasi che lo canzonino ( Dilloci, ché certo lo fine di cotale amore conviene che sia novissimo , rr. 12-13), ma Dante accetta la sollecitazione e risponde loro che il fine – cioè la piena realizzazione del suo amore, e dunque anche la sua felicità – sono quelle parole che lodano la donna mia (r. 24), ovverosia la poesia stessa. Di conseguenza comprende che non sarà più il caso, nei versi che d’ora in poi scriverà, di soffermarsi sulla sua condizione di amante (magari lamentandosi, come aveva fatto in precedenza, per la mancanza del saluto dell’amata), ma che sarà più opportuno concentrare tutta l’attenzione proprio sulla lode di Beatrice. Poesia come felicità È uno dei capitoli fondamentali della , anzi forse il più importante in assoluto. L’amore di Dante si libera da ogni aggancio umano, concreto, terreno, per diventare contemplazione pura. Non è neanche più necessario quel tenue legame tra lui e Beatrice che era rappresentato dal saluto di lei: d’ora in poi egli si appagherà soltanto della lode dell’amata. Vita nuova Amore come contemplazione Le scelte stilistiche In questo capitolo, rispetto alla diegesi, gioca un ruolo fondamentale la mimesi, resa attraverso le parti dialogate. Si tratta di un colloquio assai produttivo quanto all’evoluzione del sentimento di Dante per Beatrice. Nel serrato scambio di battute tra le donne e il poeta, quest’ultimo chiarisce a sé stesso il senso più profondo del proprio amore: soltanto ora egli si accorge che le sue rime non corrispondevano più al significato del suo amore. Tale acquisizione viene raggiunta non in un capitolo di meditazione psicologica, bensì in una pagina assai mossa, che acquista vivacità proprio grazie al dialogato. L’importanza del dialogo Simeon Solomon, (particolare), 1859-1863. Londra, Tate Gallery. Il primo incontro di Dante e Beatrice VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE Perché Dante prima di salutare le donne vuole assicurarsi che Beatrice non sia con loro?   1 Qual è stato in passato il fine dell’amore di Dante per Beatrice? Per quale motivo ora quel fine non è più valido?   2 Perché Dante afferma di non aver subito lodato Beatrice, dopo il colloquio chiarificatore con le donne, ma di essersi trattenuto (r. 32)?   3 con disiderio di dire e con paura di cominciare  Per timore di offendere Beatrice.  a  Per paura dei pettegolezzi della gente.  b  Per non urtare la suscettibilità di sua moglie.  c  Perché non si sentiva in grado di farlo.  d ANALIZZARE (rr. 19-21): di quale figura retorica si tratta? 4 E sì come talora vedemo cadere l’acqua mischiata di bella neve, così mi parea udire le loro parole uscire mischiate di sospiri interpretare  Quale significato hanno, in questo capitolo, i sospiri delle donne? 5