T9 Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io Rime Il raffinato sogno d’evasione descritto in questo celebre sonetto evidenzia una componente fondamentale dell’esperienza stilnovistica: l’importanza dei legami d’amicizia tra i membri del cenacolo fiorentino.  Sonetto con schema di rime ABBA ABBA CDE EDC. Metro Amicizia, amore, viaggio  Asset ID: 305 ( )  let-audlet-guido-i-vorrei-che-tu-200.mp3 Audiolettura Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento, e messi in un vasel ch’ad ogni vento       per mare andasse al voler vostro e mio, 4 sì che fortuna od altro tempo rio non ci potesse dare impedimento, anzi, vivendo sempre in un    , ▶ talento       di stare insieme crescesse ’l disio. 8 E monna Vanna e monna Lagia poi con quella ch’è sul numer de le trenta     con noi ponesse il buono incantatore: 11 e quivi ragionar sempre d’amore, e ciascuna di lor fosse contenta,     sì come i’ credo che saremmo noi. 14 TRECCANI ▶ Le parole valgono Nella Grecia antica era il piatto della bilancia e, da qui, un’unità di misura di massa e peso o una moneta. Questa parola dunque ha sempre avuto a che fare con una ricchezza o con una capacità: in una parabola biblica, i affidati dal signore ai suoi servi simboleggiavano i doni che Dio ha affidato all’uomo perché li valorizzasse. Ciascuno di noi deve mettere a frutto, se ce l’ha, il proprio , ovvero quell’inclinazione innata che è una dote ma al tempo stesso una responsabilità: per non sentirci dire un giorno «Che sprecato il tuo!». talento tàlanton talenti talento talento ▶ Il sostantivo talento ricorre anche in alcune frasi fatte: nelle due seguenti quale significato assume? «Questa è una decisione che non mi va a talento »; «Vuole sempre agire di proprio talento ». Cavalcanti. 1 Guido: è Lapo Gianni, un altro poeta stilnovista. Lapo: per un incantesimo. 2 per incantamento: vascello, piccola imbarcazione. Allude alla nave incantata di Merlino (al quale si riferisce il v. 11). 3 vasel: con qualunque vento. ad ogni vento: fortunale, tempesta. 5 fortuna: cattivo, avverso. rio: impedire la nostra vita di sogno. 6 dare impedimento: con un unico ( , latino) desiderio, in concordia d’intenti. 7 in un talento: unus il desiderio. 8 ’l disio: madonna Giovanna, la donna amata da Guido, e monna Lagia (o Alagia), l’amata di Lapo. 9 monna Vanna e monna Lagia: Dante aveva composto una poesia, oggi perduta, sulle più belle donne di Firenze, una sorta di “graduatoria” nella quale la donna da lui amata a quel tempo occupava il trentesimo posto (Beatrice, invece, figurava al nono). Si tratta forse della Fioretta di cui parla nella , la prima “donna dello schermo” (che serviva cioè a schermare, vale a dire a nascondere, il suo amore per Beatrice). 10 quella… trenta: Vita nuova è retto dal del primo verso (come i successivi verbi e ). 11 ponesse: vorrei ragionar fosse il buono incantatore: è per antonomasia il mago Merlino, personaggio dei romanzi del ciclo di re Artù e della Tavola Rotonda. parlare. 12 ragionar: (particolare). Trento, Castello del Buonconsiglio. Il mese di Maggio  >> pagina 264 DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Oltre all’amore, un altro tema ricorrente nella produzione stilnovistica di Dante è l’amicizia. Seguendo i concetti espressi dagli autori antichi, in particolare Cicerone nel suo trattato Laelius de amicitia (Lelio o dell’amicizia), Dante vede in questo sentimento il senso di una profonda comunanza spirituale e una possibilità di arricchimento umano e culturale, che può maturare proprio attraverso la condivisione e il riconoscimento tra anime elette di una comune altezza d’ingegno. L’amicizia come motivo poetico Indirizzato a Guido Cavalcanti, illustre amico di Dante, il componimento esprime un desiderio di piacevole fuga dalla realtà, verso un mondo incantato, lontano dalle tensioni della vita sociale e dalle concrete preoccupazioni della quotidianità. È il sogno di una pace e di una felicità vagheggiate fuori e lontano dalla Storia. Il desiderio di fuga dal reale C’è però nel testo un che di malinconico. È un aspetto che rimane sottotraccia, ma che si percepisce molto chiaramente appena ci si rende conto che la volontà di evadere è, di fatto, irrealizzabile, come testimoniano i modi verbali: un condizionale ( , v. 1), che regge una serie di congiuntivi; il congiuntivo è di norma il modo della possibilità, ma qui esprime un’impossibilità. Come scrive la studiosa Teodolinda Barolini, «in questo sonetto l’amicizia è vissuta come un incanto di non-differenza (e la comune identità in quanto poeti non può che aumentare questo incanto) che dà squisito piacere ma anche tristezza: la completa reciprocità e trasparenza che si brama non è afferrabile nella vita umana e l’incanto è perciò velato di malinconia». vorrei L’ombra della malinconia Le scelte stilistiche Nel sonetto si può rilevare il modello provenzale del plazer (vocabolo che in quella lingua significava “piacere”, “piacevolezza”), cioè un elenco poetico di cose piacevoli, qui formulato con un lessico semplice e una sintassi lineare, caratteristiche tipiche della dolcezza stilnovistica. Il motivo della piacevolezza Tuttavia, al di là dell’equilibrio della forma, il testo è pervaso da una precisa dialettica, che si coglie facendo attenzione alla ripartizione dei contenuti tra le due quartine da una parte e le due terzine dall’altra: nei primi otto versi sono al centro dell’attenzione gli amici e la loro unità di intenti; negli ultimi sei, invece, si mette a fuoco la presenza femminile. Il rapporto uomo-donna viene così evidenziato dalla polarizzazione dei due generi sulle due parti del componimento. La dialettica strutturale VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE Fai la parafrasi del testo. 1 Individua, strofa per strofa, i desideri di Dante. 2 ANALIZZARE Quale desiderio del poeta contribuisce a dare al sonetto un’atmosfera magica? 3 Per quale motivo Dante non nomina la donna che ha scelto per sé come compagna sul ? 4 vasel Quali elementi caratterizzano il rapporto di amicizia fra naviganti? 5 INTERPRETARE  Alla luce di quanto hai studiato, spiega perché questo sonetto è dedicato ai due amici e, in particolare, a Guido Cavalcanti. 6 scrivere per... confrontare  Un testo classico sull’amicizia, che Dante certamente conosceva, era il di Cicerone (44 a.C.). Svolgi una breve ricerca su quest’opera latina sintetizzando la particolare concezione ciceroniana dell’amicizia. Confrontala poi con quello che sai della visione dell’amicizia di Dante. 7 Laelius de amicitia raccontare  Immagina di poter realizzare un sogno (o qualcosa che desideri da tempo) con il gruppo dei tuoi amici più stretti e descrivilo in un breve testo narrativo di circa 20 righe. 8