IN BREVE Ludovico Ariosto continua il racconto interrotto dell Orlando innamorato di Boiardo nel suo capolavoro, Orlando furioso. Gli imitatori dell Orlando innamorato L opera di Boiardo riscuote subito un successo straordinario. Lo testimoniano i molteplici tentativi, promossi all indomani della morte dell autore, di realizzarne un seguito. Tra improvvisati imitatori, emerge la figura del più grande poeta del Rinascimento, il ferrarese Ludovico Ariosto (1474-1533) che, partito dall idea iniziale di continuare il poema interrotto da Boiardo, scrive con l Orlando furioso un opera epica in volgare capace di reggere il confronto con gli immortali racconti di Omero e Virgilio. POEMA CAVALLERESCO rielaborazione di materia cavalleresca nella forma popolare dei cantari in ottave superamento della motivazione etica umanizzazione di paladini e cavalieri inserimento di elementi comici e fantastici Gli autori e i testi Luigi Pulci VIDEO Luigi Pulci Temi e pensieri Poeta beffardo e pungente, Pulci riprende la tradizione della poesia giocosa e popolare toscana Il Morgante è un poema parodico e irriverente, che traduce in forma comica e dissacrante la materia cavalleresca | LA VITA | Nato a Firenze nel 1432, Luigi Pulci entra ben presto nella cerchia di Lorenzo de Medici, benché non abbia la cultura raffinata degli umanisti e dei poeti che ne fanno parte. Quando nella brigata laurenziana, a opera soprattutto di Marsilio Ficino e di Poliziano, prevale il pensiero neoplatonico, il suo ruolo a corte diviene però sempre più marginale. Contrasti personali e la sua fama di miscredente (Pulci si dedica a pratiche di magia) lo costringono a lasciare Firenze nel 1476. Si mette dunque alle dipendenze del condottiero Roberto Sanseverino fino alla morte, avvenuta a Padova nel 1484. Accusato di eresia, viene sepolto in terra sconsacrata. | LE OPERE | Un irregolare alla corte del Magnifico Nell ambito della corte medicea, dove occupa a lungo una posizione di prestigio, Pulci rappresenta quel fecondo filone di poesia in lingua volgare, ludico e scanzonato, che costituiva un tratto distintivo della cultura popolaresca toscana. Dotato di estro irridente, con la sua concezione della letteratura contagia in un primo momento tutto l ambiente intellettuale, goliardico e spregiudicato, che ruota intorno alla figura di Lorenzo, lui stesso patrocinatore e produttore di una poesia giocosa e di stile burlesco. A Lorenzo, autore della Nencia da Barberino, Pulci risponde con una satira del mondo pastorale, la Beca da Dicomano. Il Morgante La sua opera più celebre è però il poema di argomento cavalleresco Morgante. Come abbiamo già detto, il testo viene commissionato nel 1461 dalla madre di Lorenzo, Lucrezia Tornabuoni, che si attende un esaltazione religiosa di Carlo Magno come eroe della cristianità. Pulci, invece, estraneo se non ostile a ogni sollecitazione religiosa e orientato al contrario a rinnovare il gusto ridanciano dello sberleffo e della caricatura, riversa nel suo lavoro tutta la propria vena laica e irriverente. Con il Morgante (pubblicato in due diverse redazioni: la prima, in 23 canti, nel 1478; la seconda, ampliata a 28 canti, nel 1483) Pulci rielabora la tradizione dei cantari popola- IL GENERE / IL POEMA CAVALLERESCO / 627