T8 Un palazzo incantato , canto XII, ott. 4-21 Orlando furioso Orlando sta cercando in lungo e in largo la bella Angelica, quando a un certo punto il suo inseguimento pare premiato: egli ode infatti il lamento di una fanciulla che un cavaliere misterioso conduce con sé fin sulla soglia di uno splendido palazzo. Ben presto però il lettore scoprirà che il paladino non è da solo nelle sale della ricca dimora: altri cavalieri vi si aggirano ossessivamente, ciascuno alla ricerca di un oggetto del desiderio. Ottave di endecasillabi con schema di rime ABABABCC. Metro Un labirinto di illusioni: i paladini a caccia di fantasmi PARAFRASI 4 L’ha cercata per Francia: or s’apparecchia per Italia cercarla e per Lamagna, per la nuova Castiglia e per la vecchia, e poi passare in Libia il mar di Spagna. Mentre pensa così, sente all’orecchia 5 una voce venir, che par che piagna: si spinge inanzi; e sopra un gran destriero trottar si vede innanzi un cavalliero, ottava 4 Orlando ha cercato Angelica attraverso la Francia: ora si appresta ( ) a cercarla per l’Italia e la Germania ( ), per la nuova Castiglia e per la vecchia, e poi oltrepassare lo stretto di Gibilterra ( ) per andare in Africa settentrionale. Mentre pensa a queste cose ( ), sente giungere all’orecchio una voce che sembra piangere ( ): si spinge avanti e si vede trottare di fronte un cavaliere sopra un gran cavallo ( ), s’apparecchia Lamagna mar di Spagna così par che piagna destriero Orlando è all’inseguimento di Angelica da quando la fanciulla è scappata dall’accampamento cristiano ( T4, p. 737). 1 L ’ha cercata: ▶ regione della Spagna. 3 nuova… vecchia: rappresenta, in generale, l’Africa del Nord. 4 Libia: 5 che porta in braccio e su l’arcion davante per forza una mestissima donzella. 10 Piange ella, e si dibatte, e fa sembiante di gran dolore; ed in soccorso appella il valoroso principe d’Anglante; che come mira alla giovane bella, gli par colei, per cui la notte e il giorno 15 cercato Francia avea dentro e d’intorno. ottava 5 che porta con la forza in braccio e sull’arcione una fanciulla tristissima. Lei piange, e si dibatte, e mostra nell’aspetto ( ) un gran dolore; e chiama in aiuto il coraggioso signore di Anglante [Orlando] il quale, non appena guarda ( ) verso la bella fanciulla, ha l’impressione che sia colei [Angelica], per la quale aveva esplorato notte e giorno la Francia, sia dentro sia nei territori confinanti ( ). fa sembiante di come mira dentro e d’intorno la parte anteriore della sella, rilevata ad arco. 9 arcion davante: 6 Non dico ch’ella fosse, ma parea Angelica gentil ch’egli tant’ama. Egli, che la sua donna e la sua dea vede portar sì addolorata e grama, 20 spinto da l’ira e da la furia rea, con voce orrenda il cavallier richiama; richiama il cavalliero e gli minaccia, e Brigliadoro a tutta briglia caccia. ottava 6 Non dico che fosse lei, ma pareva la gentile Angelica che egli ama tanto. Egli, che vede portare la sua donna e la sua dea così addolorata e afflitta ( ), spinto dall’ira e da una rabbia tremenda ( ), con una voce spaventosa chiama indietro il cavaliere; lo chiama indietro e lo ( ) minaccia, e spinge al galoppo ( ) Brigliadoro. grama furia rea gli a tutta briglia caccia costruzione alla latina con il complemento di termine. 23 gli minacccia: è il nome del cavallo di Orlando. 24 Brigliadoro: 7 Non resta quel , né gli risponde, 25 ▶ fellon all’alta preda, al gran guadagno intento, e sì ratto ne va per quelle fronde, che saria tardo a seguitarlo il vento. L’un fugge, e l’altro caccia; e le profonde selve s’odon sonar d’alto lamento. 30 Correndo usciro in un gran prato; e quello avea nel mezzo un grande e ricco ostello. ottava 7 Quel vigliacco ( ) non si ferma né gli risponde, tutto preso ( ) dalla sua nobile preda e dal grande beneficio [che ne deriva]; e fugge in mezzo a quelle fronde così veloce ( ) che il vento sarebbe lento ( ) a inseguirlo. L’uno fugge e l’altro lo insegue; e nel profondo delle selve si ode risuonare un acuto lamento. Al galoppo, sbucarono ( ) [uscendo dal bosco] in un grande prato; e questo presentava ( ) al centro un grande e ricco palazzo ( ). fellon intento sì ratto saria tardo usciro avea ostello TRECCANI ▶ Le parole valgono Se prendessimo alla lettera tutte le parole, il nostro vocabolario si impoverirebbe. Anche gli epiteti più disdicevoli possono avere un’accezione simpatica, anzi accade spesso che questa accezione prevalga nell’uso sul significato originario al punto di cancellarlo dal linguaggio quotidiano. Se fossimo al tempo dell’epica cavalleresca, il sostantivo sarebbe l’insulto più grave, designando il vigliacco traditore, il ribelle sleale e scellerato. Ma oggi esclamare «Ah, , volevi farmela!» occhieggia scherzosamente al briccone che cerca di soffiarti l’ultimo cioccolatino rimasto in tavola. fellone fellone fellone ▶ Individua tra i seguenti epiteti quelli che meno si prestano a essere rivestiti di una coloritura ironica: brigante ; mascalzone ; malandrino ; farabutto ; delinquente ; lazzarone ; criminale . 8 Di vari marmi con suttil lavoro edificato era il palazzo altiero. Corse dentro alla porta messa d’oro 35 con la donzella in braccio il cavalliero. Dopo non molto giunse Brigliadoro, che porta Orlando disdegnoso e fiero. Orlando, come è dentro, gli occhi gira; né più il guerrier, né la donzella mira. 40 ottava 8 Il superbo ( ) palazzo era stato edificato con raffinata ( ) lavorazione di vari marmi. Il cavaliere con Angelica in braccio entrò nel portone ornato d’oro. Dopo poco tempo giunse Brigliadoro con in sella Orlando dall’aspetto ostile e feroce. Appena giunge dentro il palazzo, Orlando si guarda intorno, ma non vede ( ) più né il guerriero né la fanciulla. altiero suttil mira 9 Subito smonta, e fulminando passa dove più dentro il bel tetto s’alloggia: corre di qua, corre di là, né lassa che non vegga ogni camera, ogni loggia. Poi che i segreti d’ogni stanza bassa 45 ha cerco invan, su per le scale poggia; e non men perde anco a cercar di sopra, che perdessi di sotto, il tempo e l’opra. ottava 9 Immediatamente scende da cavallo e come un fulmine ( ) entra sempre più all’interno del bel palazzo: corre di qua, corre di là e non manca ( ) di esplorare ogni camera e ogni portico. Dopo aver indagato invano gli angoli più nascosti delle stanze al piano terra ( ), sale ( ) le scale e anche ( ) al piano di sopra non perde meno tempo e fatica ( ) a cercare di quanto ne abbia perso di sotto. fulminando lassa stanza bassa poggia anco opra dove, più all’interno, si estende ( ) il palazzo. 42 dove… s’alloggia: s’alloggia 10 D’oro e di seta i letti ornati vede: nulla de muri appar né de pareti; 50 che quelle, e il suolo ove si mette il piede, son da cortine ascose e da tapeti. Di su di giù va il conte Orlando e riede; né per questo può far gli occhi mai lieti che riveggiano Angelica, o quel ladro 55 che n’ha portato il bel viso leggiadro. ottava 10 Vede i letti adornati d’oro e di seta: dei muri e delle pareti nulla è visibile; perché quelle, e così il pavimento su cui si mette piede, sono coperti da arazzi ( ) e da tappeti. Il conte Orlando sale e scende e torna continuamente ( ) sui suoi passi; né per questo può rallegrarsi nel rivedere Angelica o quel mascalzone ( ) che ha rapito il suo bel ( ) volto. cortine riede ladro leggiadro Orlando è conte di Blaye (Brava in italiano). 53 conte: 11 E mentre or quinci or quindi invano il passo movea, pien di travaglio e di pensieri, Ferraù, Brandimarte e il re Gradasso, re Sacripante et altri cavallieri 60 vi ritrovò, ch’andavano alto e basso, né men facean di lui vani sentieri; e si ramaricavan del malvagio invisibil signor di quel palagio. ottava 11 E mentre un po’ di qua un po’ di là ( ) vagava, pieno di affanni e di preoccupazioni, vi incontrò Ferraù, Brandimarte, il re Gradasso, Sacripante e altri cavalieri che andavano su e giù ( ), e facevano percorsi a vuoto ( ) non meno di lui, e si lamentavano ( ) del crudele, invisibile padrone di quel palazzo. or quinci or quindi alto e basso vani sentieri si ramaricavan come abbiamo visto, sono altri personaggi del poema. Ferraù è un cavaliere saraceno; Brandimarte è un cavaliere cristiano, amico di Orlando; Gradasso è un re saraceno, dotato di forza favolosa; Sacripante è un altro re saraceno, anch’egli follemente innamorato di Angelica. 59-60 Ferraù… re Sacripante: 12 Tutti cercando il van, tutti gli danno 65 colpa di furto alcun che lor fatt’abbia: del destrier che gli ha tolto, altri è in affanno; ch’abbia perduta altri la donna, arrabbia; altri d’altro l’accusa: e così stanno, che non si san partir di quella gabbia; 70 e vi son molti, a questo inganno presi, stati le settimane intiere e i mesi. ottava 12 Mentre tutti cercano ciò che è inutile, tutti lo accusano di aver rubato loro qualcosa: uno è agitato perché gli ha sottratto il cavallo ( ); un altro si arrabbia per aver perduto la donna; un altro lo accusa di qualcos’altro: e così rimangono ( ), poiché non sono capaci di uscire da quella trappola; e molti, vittime di questo inganno, hanno trascorso lì settimane intere e mesi. destrier stanno 13 Orlando, poi che quattro volte e sei tutto cercato ebbe il palazzo strano, disse fra sé: «Qui dimorar potrei, 75 gittare il tempo e la fatica invano: e potria il ladro aver tratta costei da un’altra uscita, e molto esser lontano». Con tal pensiero uscì nel verde prato, dal qual tutto il palazzo era aggirato. 80 ottava 13 Orlando, dopo che ebbe esplorato lo strano palazzo per quattro e sei volte, disse fra sé: «Potrei rimanere a lungo qui, sprecare ( ) tempo e fatica invano; e il ladro potrebbe aver portato via Angelica ( ) attraverso un’altra uscita ed essere molto lontano». Con questo pensiero uscì nel prato verde dal quale tutto il palazzo era circondato ( ). gittare il costei aggirato si tratta di un numero indeterminato di volte, ma l’espressione suggerisce la maniacale ripetitività della vana ricerca. 73 quattro volte e sei: 14 Mentre circonda la casa silvestra, tenendo pur a terra il viso chino, per veder s’orma appare, o da man destra o da sinistra, di nuovo camino; si sente richiamar da una finestra: 85 e leva gli occhi; e quel parlar divino gli pare udire, e par che miri il viso, che l’ha da quel che fu, tanto diviso. ottava 14 Mentre gira intorno al palazzo in mezzo al bosco ( ), tenendo sempre ( ) il viso chino a terra per vedere se appare l’orma di un passaggio recente ( ), o da destra o da sinistra, si sente chiamare da una finestra: e solleva gli occhi; e gli pare di udire quella voce ( ) divina, e gli sembra di vedere ( ) il viso che lo ha tanto reso diverso da quello che era prima. casa silvestra pur di nuovo camino parlar par che miri 15 Pargli Angelica udir, che supplicando e piangendo gli dica: «Aita, aita! 90 la mia virginità ti raccomando più che l’anima mia, più che la vita. Dunque in presenza del mio caro Orlando da questo ladro mi sarà rapita? più tosto di tua man dammi la morte, 95 che venir lasci a sì infelice sorte». ottava 15 Gli sembra ( ) di udire Angelica che supplicando e piangendo gli dica: «Aiuto, aiuto! ( ) Ti affido ( ) la mia verginità più della mia anima, più della vita. Dunque mi sarà sottratta ( ) da questo ladro in presenza del mio caro Orlando? Uccidimi con la tua stessa mano piuttosto che lasciarmi andare incontro ( ) a un destino così infelice». Pargli Aita, aita! raccomando rapita venir lasci 16 Queste parole una ed un’altra volta fanno Orlando tornar per ogni stanza, con passione e con fatica molta, ma temperata pur d’alta speranza. 100 Talor si ferma, ed una voce ascolta, che di quella d’Angelica ha sembianza (e s’egli è da una parte, suona altronde), che chieggia aiuto; e non sa trovar donde. ottava 16 Queste parole inducono ( ) Orlando a tornare più e più volte ( ) in ogni stanza, con patimento e con molta fatica, sebbene ( ) alleviata da una profonda ( ) speranza. Talvolta si ferma e ascolta una voce che sembra ( ) quella di Angelica che chiede ( ) aiuto (e se lui è da una parte, risuona dall’altra); e non sa capire da dove provenga ( ). fanno una ed un’altra volta ma… pur alta ha sembianza chieggia non sa trovar donde 17 Ma tornando a Ruggier, ch’io lasciai quando 105 dissi che per sentiero ombroso e fosco il gigante e la donna seguitando, in un gran prato uscito era del bosco; io dico ch’arrivò qui dove Orlando dianzi arrivò, se ’l loco riconosco. 110 Dentro la porta il gran gigante passa: Ruggier gli è appresso, e di seguir non lassa. ottava 17 Ma tornando a Ruggiero, che io lasciai quando raccontai ( ) che, inseguendo il gigante e la donna per un sentiero ombroso e scuro ( ), era uscito dal bosco [trovandosi] in un grande prato, dico che egli arrivò qui dove poco fa è giunto ( ) Orlando, se riconosco il luogo. L’enorme gigante oltrepassa la porta: Ruggiero gli è vicino ( ), e non desiste ( ) dal seguirlo. dissi fosco dianzi arrivò appresso non lassa in precedenza (canto XI) Ruggiero era apparso sulla scena mentre inseguiva un gigante che gli pareva trascinasse con sé Bradamante. 107 il gigante… seguitando: 18 Tosto che pon dentro alla soglia il piede, per la gran corte e per le logge mira; né più il gigante né la donna vede, 115 e gli occhi indarno or quinci or quindi aggira. Di su di giù va molte volte e riede; né gli succede mai quel che desira: né si sa imaginar dove sì tosto con la donna il fellon si sia nascosto. 120 ottava 18 Non appena ( ) mette il piede oltre la soglia, esplora con lo sguardo ( ) il grande cortile ( ) e i loggiati; e non vede più né il gigante né la donna, e inutilmente ( ) muove in giro ( ) gli occhi da una parte e dall’altra ( ). Va su e giù più volte e torna indietro ( ); e non gli accade mai ciò che desidera ( ): né sa immaginare dove in così poco tempo ( ) il vigliacco ( ) si sia nascosto con la donna. Tosto che mira corte indarno aggira or quinci or quindi riede desira sì tosto il fellon 19 Poi che revisto ha quattro volte e cinque di su di giù camere e logge e sale, pur di nuovo ritorna, e non relinque che non ne cerchi fin sotto le scale. Con speme al fin che sian ne le propinque 125 selve, si parte: ma una voce, quale richiamò Orlando, lui chiamò non manco; e nel palazzo il fe’ ritornar anco. ottava 19 Dopo che ha esplorato ( ) quattro e cinque volte su e giù camere e portici ( ) e sale, ritorna nuovamente ( ), e non tralascia di cercare ( ) perfino sotto le scale. Infine, con la speranza ( ) che siano nelle selve vicine ( ), se ne va ( ): ma una voce come quella che aveva chiamato ( ) Orlando chiamò anche ( ) lui; e fece rientrare anche lui nel palazzo. Poi che revisto ha logge pur di nuovo non relinque che non ne cerchi speme propinque si parte quale richiamò non manco 20 Una voce medesma, una persona che paruta era Angelica ad Orlando, 130 parve a Ruggier la donna di Dordona, che lo tenea di sé medesmo in bando. Se con Gradasso o con alcun ragiona di quei ch’andavan nel palazzo errando, a tutti par che quella cosa sia, 135 che più ciascun per sé brama e desia. ottava 20 Quella stessa voce ( ), quella stessa persona ( ) che era sembrata Angelica a Orlando, sembrò a Ruggiero la donna di Dordona, che lo faceva stare fuori di sé ( ). Se parla ( ) con Gradasso o con qualcuno di quelli che andavano vagando ( ) nel palazzo, a tutti sembra che la cosa che a loro appare sia ciò che ciascuno cerca e desidera di più per sé. Una voce medesma una persona tenea di sé medesmo in bando ragiona errando Bradamante, figlia di Amone, duca di Dordona. 131 donna di Dordona: 21 Questo era un nuovo e disusato incanto ch’avea composto Atlante di Carena, perché Ruggier fosse occupato tanto in quel travaglio, in quella dolce pena, 140 che ’l mal’influsso n’andasse da canto, l’influsso ch’a morir giovene il mena. Dopo il castel d’acciar, che nulla giova, e dopo Alcina, Atlante ancor fa pruova. ottava 21 Questo era uno straordinario e inusitato incantesimo ( ) che Atlante di Carena aveva preparato ( o) affinché ( ) Ruggiero fosse occupato tanto in quell’affanno, in quella dolce pena, che l’infausto destino ( ) cadesse lontano da lui ( ), il destino che conduce Ruggiero ( ) a morire giovane. Dopo il castello d’acciaio che non è servito a nulla ( ), e dopo Alcina, Atlante ci prova nuovamente ( ). nuovo e disusato incanto avea compost perché ’l mal’influsso n’andasse da canto il mena nulla giova ancor fa pruova monte dell’Africa nord-occidentale. 138 Carena: Atlante cioè prova ancora a proteggere Ruggiero dal suo destino. Qui Ariosto fa riferimento ai precedenti tentativi di sottrarre Ruggiero alla morte, prima segregandolo in un castello sui Pirenei (canto IV), poi facendolo prigioniero delle seduzioni della maga Alcina (canto VI). 143-144 Dopo… pruova: >> pagina 776 DENTRO IL TESTO I contenuti tematici Inseguendo Angelica, Orlando si ritrova in un misterioso castello. Ma non è l’unico: tutti i cavalieri, sia cristiani sia musulmani, vi finiscono attratti, ciascuno impegnato in una , cioè in una ossessiva ricerca di un oggetto o di una persona desiderata. Com’è possibile e perché ciò avviene? Sul luogo in cui approdano grava un incantesimo, uno dei tanti partoriti dalla fervida mente di Ariosto. Il palazzo, finemente lavorato, non è nient’altro infatti che un edificio magico, come le grotte, le isole, le fontane che popolano l’universo del poema. Si tratta di una trappola: un prodigio messo in atto da un mago, Atlante, per tenere impegnati i più famosi guerrieri e impedire loro di uccidere il suo pupillo Ruggiero, altrimenti destinato a una morte prematura. quête La magia del palazzo In realtà, Orlando insegue un fantasma: ha visto la donna amata rapita da un misterioso cavaliere, rifugiatosi poi nel palazzo. O meglio, “crede” di aver visto così, come, poco dopo, “crede” di aver ascoltato le voci di invocazione e di richiamo della ragazza: di fatto egli ha semplicemente proiettato davanti a sé ciò che desidera, ovvero l’immagine di Angelica, illudendosi di poterla afferrare. Al tempo stesso, non dubita dell’autenticità di quell’apparizione: si inoltra (v. 41) nelle stanze della dimora, setaccia ogni ambiente di un vero e proprio labirinto fatto apposta per depistare, confondere e rendere vana ogni ricerca. Orlando non si arrende: il suo è un movimento circolare, un “errare” inevitabilmente inconcludente, come lascia intendere il narratore, che indica ripetutamente le coordinate spaziali di un vagare senza esito ( , v. 43; , v. 53; , v. 57 ecc.). Non a caso, alcune parole chiave danno il senso di questa inutile caccia: nel giro di pochi versi, troviamo due volte l’avverbio (prima al v. 46; poi al v. 76) e altrettante l’aggettivo “vano” (al v. 62 e poi, sostantivato, al v. 65). fulminando di qua… di là Di su di giù or quinci or quindi invan/invano Nella parte finale del brano, dall’ottava 17 alla 21, vediamo Ruggiero condannato allo stesso destino, mentre insegue il simulacro dell’amata Bradamante, chiuso nella propria illusione al pari di tutti gli altri cavalieri, attirati dall’incantesimo e da un irraggiungibile oggetto del desiderio ( , vv. 135-136). È la conseguenza dell’amore, quella forza irrazionale che distoglie dalla realtà e sovverte ogni realistica percezione, portando a confondere l’essere con l’apparire. Concentrando le loro storie in un unico punto, Ariosto pare divertirsi a fermare i personaggi facendoli ruotare beffardamente, in un luogo chiuso e senza tempo, attorno ciascuno alla propria ossessione, destinata a trasformarsi in una costante, inappagante frustrazione. a tutti par che quella cosa sia, / che più ciascun per sé brama e desia La ricerca impossibile >> pagina 777 Anche gli altri eroi inseguono assurdamente qualcosa che non raggiungeranno mai e che credono sottratto da uno scaltro furfante: si ritrovano così tutti insieme in un centro di gravità che li raduna, un luogo inesistente, di pura immaginazione, metafora di tutti i nostri sogni che non si avvereranno mai. Non è un caso che Ariosto dissemini il testo di termini che indicano apparenza e finzione ( , v. 11; , v. 102; , v. 71; , v. 137, insistendo in particolare sul verbo “parere”, che compare ben nove volte). Inevitabilmente, il movimento del protagonista e degli altri paladini finisce per rivolgersi su sé stesso, come un continuo zigzagare negli infiniti spazi del mondo. Orlando, a differenza di chi trascorrerà nel palazzo (v. 72), deciderà presto di fuggirne: ma anche all’aria aperta, l’amore continuerà ad ammaliarlo come un incantesimo, togliendogli il senso di sé e della realtà fino a portarlo alla follia. sembiante sembianza inganno incanto le settimane intiere e i mesi In giro per il mondo VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false, poi correggi quelle che ritieni false. 1 a Il castello di Atlante si trova su una montagna. V F .................................................................................................. b Orlando sta inseguendo un cavaliere con una ragazza in braccio. V F .................................................................................................. c Orlando sale subito al piano superiore. V F .................................................................................................. d Il castello è adorno e lussuoso. V F .................................................................................................. e Le pareti del palazzo sono coperte da affreschi. V F .................................................................................................. f Orlando vaga per i piani del palazzo senza trovare Angelica. V F .................................................................................................. g Orlando è solo nel palazzo. V F .................................................................................................. h Il signore del palazzo accoglie i cavalieri. V F .................................................................................................. i Tutti i cavalieri stanno cercando Angelica. V F .................................................................................................. j Molti cavalieri continuano a cercare per lungo tempo. V F .................................................................................................. Analizzare Individua i passi del testo in cui è descritta la magnificenza del palazzo. 2 Oltre alla ripetizione dei termini , quali altri punti del testo fanno riferimento a una ricerca impossibile? Quale connotazioni assume la ? 3 vano/invano quête Individua nel testo i passi e le espressioni che indicano il vagare disordinato di Orlando e degli altri cavalieri. Ti sembra che in questo errare ci sia una dimensione spaziale prevalente? 4 Quali effetti ha la vana ricerca su Orlando e sugli altri cavalieri? È un effetto positivo o negativo? Per rispondere fai riferimento ai passi del testo. 5 L’espressione (v. 38) è 6 disdegnoso e fiero . a un ossimoro . b un’anafora un . c chiasmo . d un’endiadi L’espressione (v. 42) è 7 il bel tetto a una metonimia. b una metafora. c una sineddoche. d un’allitterazione. L’espressione (v. 69) contiene: 8 altri d’altro l’accusa un poliptoto. a una paronomasia. b un polisindeto. c una litote. d >> pagina 778 Interpretare È possibile affermare che il castello di Atlante è il luogo dell’apparenza e dell’illusione? perché? Motiva la tua risposta, facendo attenzione anche alla presenza di termini appartenenti a determinati campi semantici. 9 In quale passo ti sembra che emergano il punto di vista e il giudizio dell’autore? Quale funzione svolgono tali interventi? 10 SVILUPPARE IL LESSICO Associa a ciascuna definizione il termine corrispondente usato nel poema. 11 a Feroce, crudele, spietato. Più spesso: altero, di carattere forte e fermo, non disposto a cedere. b Amareggiare, cagionare dispiacere, afflizione. c Lavoro faticoso, penoso. Più comunemente, sofferenza spirituale, angoscia. d Tendaggio destinato a isolare l’interno di una stanza o una parte di essa dall’ambiente circostante. e Scendere giù, scendere da dove eravamo montati o saliti. f Donna in giovane età, non maritata. g Cavallo da battaglia o da giostra dei guerrieri medievali, così detto perché lo scudiero lo conduceva con la destra. h Luogo d’abitazione o d’alloggio anche temporaneo, quindi casa, palazzo, albergo, rifugio, dimora ospitale. i Edificio o parte di edificio comunicante direttamente con l’esterno su uno o più lati. j Che ha, che mostra disdegno, sprezzante, che mostra di non curare le cose circostanti. scrivere per... raccontare 12 Scegli uno dei personaggi menzionati nel testo e racconta, in circa 20 righe, che cosa ha perso e come sia finito nel palazzo di Atlante. 13 Ti è mai capitato di trovarti in una situazione simile a quella descritta, cioè di inseguire invano qualcosa che era irraggiungibile? Racconta in circa 20 righe. descrivere 14 Come ti immagini le sale del palazzo di Atlante? Descrivine una in circa 10 righe, inserendo i seguenti termini: arco , porpora , massiccio , argentato , pietra . Gustave Doré, illustrazione da un'edizione ottocentesca dell' . Orlando furioso