unità 1 • le origini e il duecento
Storia e società
Con la caduta dell’Impero romano d'occidente, che segna la fine dell’Età antica e l’inizio del Medioevo, si ha per molti secoli un arretramento della cultura scritta. Solo la Chiesa provvede all’istruzione e si occupa di conservare e copiare nei monasteri i testi sacri e quelli dell’antichità classica.
A partire dall’XI secolo nascono le scuole e le università laiche e presso le corti dei signori feudali si affermano valori come il coraggio, la lealtà, la generosità e l’amore per una donna ideale. Sono i cosiddetti valori cortesi, cioè della corte. Nel frattempo le città si ripopolano e i Comuni diventano i nuovi centri del potere dove nasce una nuova classe sociale, la borghesia mercantile, che crede in nuovi valori come l’intraprendenza e l’affermazione di sé.
la lingua: DAL LATINO ALLE LINGUE ROMANZE
Dopo il crollo dell’Impero romano d’occidente, l’uso del latino rimane vivo nella lingua scritta e nei documenti ufficiali, ma il latino non è più parlato dalla popolazione.
Nei territori più romanizzati, col tempo, dal latino derivano nuove lingue, le lingue romanze o lingue volgari, chiamate così perché parlate dal popolo (volgo). In Francia, nel Nord nasce la lingua d’▶ oïl, nel Sud la lingua d’▶ oc. Nella penisola iberica nascono lo spagnolo, il portoghese e il catalano. Nella penisola italiana si sviluppano l’italiano, con diverse varianti regionali, il sardo e il ladino.