unità 4 • controriforma e manierismo
Storia e società
La pace di Cateau-Cambrésis (si pronuncia “Catò-Cambresì”) del 1559 segna la fine di 50 anni di conflitti tra spagnoli e francesi avvenuti soprattutto
in Italia.
La pace segna l’inizio dell’egemonia della Spagna in Europa e del suo dominio su gran parte dell’Italia.
Durante il Cinquecento la riforma di Lutero si afferma sempre più in Europa spingendo la Chiesa a elaborare una risposta – chiamata Controriforma – con cui riafferma la sua centralità e condanna qualsiasi apertura sia alle richieste della Riforma sia a quelle della cultura laica.
La Controriforma avrà enormi conseguenze sulla vita culturale italiana dal 1560 in poi e causerà l’inizio delle guerre di religione, 20 anni di scontri estremamente sanguinosi tra sostenitori della Riforma e sostenitori della Controriforma.
LA CULTURA
Nella seconda metà del Cinquecento inizia il Manierismo. Con questo termine ci si riferisce alla “maniera” intesa come imitazione del Rinascimento, che è considerato il vertice dell’arte e quindi un modello da imitare.
L’arte e la letteratura dalla seconda metà del Cinquecento abbandonano lo stile più controllato e armonico del Rinascimento a favore di un’espressività più forte in cui irrompe la soggettività dell’artista.
Il Manierismo quindi non è solo imitazione ma anche ricerca di poetiche basate sulle novità e sulla contestazione degli stili precedenti.
I GENERI
Il clima della Controriforma scoraggia sia le innovazioni che le contaminazioni tra i generi.
In poesia prevale l’imitazione di Petrarca, sempre più artificiosa. Inoltre si cerca di creare un modello imitabile anche del poema epico.
In prosa si producono biografie (Vasari, Le vite) e autobiografie (Cellini, Vita), dialoghi (Giordano Bruno) e racconti.
Nel teatro si afferma la commedia dell’arte, da cui nascono personaggi noti ancora oggi (come Arlecchino e Pantalone).