Città IDEALE e città REALE In 2 parole La PROSPETTIVA per progettare una nuova città Nel secondo Quattrocento, oltre a costruire nuovi edifici e nuove strutture, gli architetti si dedicano anche a riflessioni teoriche, immaginando . Nonostante le differenze dei vari progetti, tutti hanno in comune l’idea di creare un centro urbano disegnandolo con criteri di e , ampie strade, palazzi dall’architettura regolare. città ideali razionalità simmetria Una nuova idea di città Alla fine del Quattrocento risalgono tre celebri dipinti di spazi urbani idealizzati, di cui non si conosce l’autore, oggi conservati in tre musei (nelle città di Baltimora, Urbino e Berlino). I dipinti presentano alcune differenze cromatiche e di dimensioni, ma sono stati sempre considerati parti di un’unica serie, destinata probabilmente a decorare un mobile. Nella raffigurazione della città non compaiono figure umane, i veri : una serie di edifici civili e religiosi, tutti concepiti secondo uno stile classicista e inseriti in una rigorosa . Il mondo dell’Antico viene evocato attraverso alcune strutture romane, come il Colosseo, il Pantheon e l’arco di trionfo. protagonisti sono gli elementi architettonici griglia prospettica Anonimo, , 1480-1490 ca., tempera su tavola, 67,7x239,4 cm. Urbino, Galleria Nazionale delle Marche. > Veduta di città ideale Anonimo, , 1470-1480 ca., tempera su tavola, 80,3x220 cm. Baltimora, The Walters Art Gallery. > Veduta di città ideale Anonimo, , 1477 ca., tempera su tavola, 124x234 cm. Berlino, Gemäldegalerie. > Veduta di città ideale Osserva e fai Seguendo le linee del pavimento, ricostruisci le linee prospettiche e trova il punto di fuga.