Antonello DA MESSINA Antonello de Antonio Messina 1429/1430-1479 In 2 parole Cura per i DETTAGLI e RITRATTI ESPRESSIVI Antonello da Messina è l’artista italiano che ha rapporti più stretti con l’ . arte fiamminga Si forma nella sua terra d’origine, la Sicilia, e poi a Napoli, forse nella bottega del pittore Colantonio, che a sua volta aveva studiato con un artista fiammingo. In seguito, lavora a Roma, in Toscana e a Venezia, dove contribuisce a rivoluzionare la maniera di dipingere, introducendo una particolare attenzione alla costruzione delle immagini attraverso il colore – con toni morbidi e delicati – più che attraverso il disegno. Dall’arte fiamminga deriva sia la tecnica della pittura a olio sia alcune importanti caratteristiche stilistiche, come la cura per i più piccoli dettagli degli ambienti interni e la forza dei ritratti , in cui i personaggi appaiono vividi, ben illuminati e con i tratti fisici e caratteriali ben in rilievo. UNO SGUARDO MAGNETICO Un esempio del modo in cui Antonello compone le scene e rende i volti è la Vergine : si tratta in questo caso di Annunciata un’immagine sacra, e non di un vero e proprio ritratto, ma il volto di Maria ha una grande . I suoi occhi neri e forza comunicativa profondi guardano in basso in segno di timidezza o forse imbarazzo, mentre con la mano destra – protesa verso l’osservatore in uno di grande effetto – compie un scorcio gesto di sorpresa. Maria è stata colta alla sprovvista dall’arcangelo Gabriele che è giunto ad annunciarle la nascita di Gesù, ma il pittore non lo rappresenta, lo immagina invece fuori dalla composizione, nella posizione in cui si trova l’osservatore. , 1476, olio su tavola, 45x34,5 cm. Palermo, . L’Annunciata Palazzo Abatellis Osserva e rispondi Quali dei seguenti elementi contribuiscono a dare un senso di profondità alla scena? ☐ Lo sfondo nero. ☐ Il chiaroscuro del volto. ☐ Il leggio visto di tre quarti. ☐ L’assenza dell’angelo. ☐ Il colore blu del velo. ☐ Lo scorcio della mano destra. >> pagina 231 DI DETTAGLIO IN DETTAGLIO Antonello indaga con grande attenzione non solo i volti e le figure umane, ma anche i soggetti inanimati, come se tutto fosse visto attraverso una lente di ingrandimento. Questi elementi si possono osservare bene nel dipinto , che raffigura il santo – San Girolamo nello studio il primo a tradurre la Bibbia in latino dal greco e dall’ebraico (tra IV e V secolo) – come uno studioso e umanista quattrocentesco, intento alla lettura. La stanza è resa con grande , soprattutto realismo grazie allo straordinario pavimento che, con la sua , conduce lo sguardo verso costruzione prospettica la figura principale. L’occhio dell’osservatore spazia tra tutti i più minuti : i ripiani della biblioteca, dettagli gli animali in primo piano, il tessuto appeso sul lato sinistro, la perfetta fuga prospettica delle arcate sullo sfondo. Video – di Antonello da Messina San Gerolamo nello studio , 1475 ca., olio su tavola, 45,7x36,2 cm. Londra, National Gallery. San Girolamo nello studio Osserva da vicino Dalla finestra a sinistra si intravede un paesaggio con un fiume in primo piano. Due uomini vestiti di bianco stanno remando su una barca, mentre sulla riva due personaggi vestiti di nero e con un cappello bianco camminano in compagnia di un cane. Sull’altra sponda del fiume c’è un uomo vestito di rosso e alle sue spalle, nei pressi di una città e di un giardino recintato, due cavalieri.