CANALETTO Antonio Canal Venezia 1697-1768 In 2 parole VEDUTE di Venezia come fotografie dipinte Nel Settecento nasce il , un nuovo genere pittorico basato su con grande scrupolosità. Questo tipo di produzione pittorica, richiesta dai molti visitatori stranieri che acquistano le opere in ricordo delle tappe del loro viaggio in Italia, si sviluppa in particolare a , dove lavora tra gli altri Antonio Canal, detto il . Le sue vedute sono limpide, eseguite con colori chiari, perfette nella . Dipinge spesso , cioè direttamente sul luogo, e per conferire esattezza all’immagine ricorre alla . Vedutismo scorci naturali o urbani ripresi dal vero Venezia Canaletto fedeltà alla realtà dal vivo camera ottica     Biografia di Canaletto Piazza San Marco Alla sera Canaletto riproduce i luoghi di Venezia così come sono in un giorno qualunque, oppure in occasioni speciali, di festa, animati da folle di persone e imbarcazioni. Il suo scopo è il , ma le sue opere sono anche una testimonianza preziosa e poetica della dei suoi concittadini. In questa veduta di si distinguono con chiarezza tutti i principali edifici, ma anche uomini e donne di ogni estrazione sociale, che camminano mentre le tende di negozi e caffè si muovono al vento. realismo “fotografico” vita quotidiana Piazza San Marco verso est   , 1720 ca., olio su tela, 68,6x112,4 cm. New York, The Metropolitan Museum of Art. > Piazza San Marco verso est le tecniche LA CAMERA OTTICA Alcuni pittori del Settecento, per fare schizzi dal vivo di ambienti chiusi o aperti, usano la camera ottica, l’ antenata della macchina fotografica . Si tratta di una scatola con un foro provvisto di lente che funge da obiettivo: attraverso di esso l’immagine esterna “entra” nella scatola e con un sistema di lenti e specchi viene proiettata, rovesciata, su un piano di vetro; a quel punto può essere “copiata” seguendone i contorni che si vedono in trasparenza.   Video – Canaletto e l'uso della camera ottica  >> pagina 343  La barca del doge Nel , Canaletto raffigura la grande nave a remi dei dogi, il Bucintoro, circondata da piccole gondole, in prossimità di Palazzo Ducale. La preziosa imbarcazione, interamente realizzata in legno dorato, rivestita di paramenti rossi e ornata da ricche decorazioni, emerge nel dipinto grazie alle sue dimensioni e alla , mentre il primissimo piano è occupato dalle gondole che proiettano la loro ombra sull’acqua. Le più ricche sono rivestite con ornamenti dorati. Sullo sfondo, sulla Riva degli Schiavoni, c’è una moltitudine di persone accorse ad accogliere il Bucintoro, ma domina su tutto il , di fronte al quale si scorge un’alta colonna con il leone, simbolo della città. Accanto al palazzo si riconosce il Ponte dei Sospiri, mentre alla sua destra svetta il campanile della Basilica di San Marco. La , grazie all’impiego della camera ottica, appare rigorosa e realistica persino nelle ombre. Bucintoro al molo il giorno dell’Ascensione lucentezza dei suoi colori Palazzo Ducale prospettiva le grandi navi di Berengo Gardin   , 1740 ca., olio su tela, 120,5x157 cm. Torino, Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli. > Il Bucintoro al molo il giorno dell’Ascensione Osserva    da vicino Canaletto riproduce ogni  dettaglio della città con  estrema precisione. L’ incresparsi  del  dell’acqua Canal Grande è reso con  piccole righe chiare; decise  variazioni di tono sono  impiegate invece per simulare  il   gioco della luce sui corpi e sui vestiti. E oggi? LE GRANDI NAVI DI BERENGO GARDIN Il fotografo  Gianni Berengo Gardin  (Santa Margherita Ligure 1930), profondamente legato a Venezia, ha documentato con un ciclo di scatti il passaggio delle grandi navi da crociera in Laguna. Queste mastodontiche imbarcazioni si avvicinavano molto ai luoghi più suggestivi della città, come Piazza San Marco, per permettere ai turisti a bordo di ammirarli. Tale pratica è oggi vietata perché pericolosa per la tutela del patrimonio artistico. “Ero turbato soprattutto dall’ inquinamento visivo ” ha detto Berengo Gardin, sottolineando questa forma di  “invasione” del paesaggio artistico .  Gianni Berengo Gardin, , 2013. > Un transatlantico passa davanti a Piazza San Marco