Il REALISMO In 2 parole TEMI QUOTIDIANI nei soggetti e FEDELTÀ AL VERO nello stile Le grandi novità nell’arte dell’Ottocento arrivano dalla Francia. Proprio qui, verso la metà dell’Ottocento, alcuni artisti iniziano a occuparsi di temi inediti, come le e il , scegliendo come soggetti delle proprie opere le persone umili rappresentate nella loro quotidianità. Lo stile di questi artisti è , per questo vengono chiamati “realisti”. ingiustizie sociali lavoro fedele alla realtà La “verità vera” di Courbet (Ornans 1819-La-Tour-de-Peilz 1877) è il primo pittore realista: con la sua arte non vuole imitare gli stili del passato o seguire la fantasia, ma occuparsi solo di quella che lui chiama la “verità vera”. Courbet, infatti, rifiuta le idealizzazioni, per rappresentare in carne e ossa. Fin da giovane Courbet si appassiona alle questioni sociali e si interessa alla dura vita dei contadini della sua terra. Gustave Courbet la vita e i problemi delle persone A trent’anni partecipa a un’esposizione pubblica con un’opera che raffigura un semplice funerale di campagna, . Una folla di paesani a grandezza naturale (i veri partecipanti al funerale di un suo zio) sono i protagonisti della gigantesca tela. Funerale a Ornans La qualità della pittura è alta, degna di un grande quadro storico o mitologico, ma averla applicata a un così provoca le reazioni scandalizzate della critica e del pubblico: il suo dipinto viene considerato troppo spregiudicato perché troppo radicato nella contemporaneità quotidiana. soggetto modesto Video – Gustave Courbet, Funerale a Ornans Gustave Courbet, , 1849-1850, olio su tela, 315x668 cm. Parigi, Musée d’Orsay. > Funerale a Ornans Osserva e completa fossa • sguardo • primo piano • scena • funerale Gli umili partecipanti al funerale, con le loro fisionomie contadine, si affollano in ................................................................... . Il chierichetto più anziano che tiene la croce volge uno ......................................................... diretto all’osservatore per “invitarlo” nella ............................................................ . Nel bordo inferiore, al centro, si apre la grande ..................................................... preparata per la sepoltura. Lo spettatore dell’opera la vede davanti a sé come se fosse presente anche lui al ............................................ . >> pagina 378 La denuncia sociale di Daumier (Marsiglia 1808-Valmondois 1879) è un attento osservatore della vita quotidiana parigina. Figlio di un vetraio marsigliese, raggiunge il padre trasferitosi a Parigi e qui ha occasione di studiare e di formarsi come apprendista nella bottega di un litografo che lo introduce nel mondo della stampa. Le sue prime opere sono caricature di personaggi della vita politica francese, che gli valgono addirittura un arresto. Honoré Daumier Nel raffigura un soggetto molto attuale per l’epoca: la , una novità di non molti anni prima. Ma la tela è soprattutto un pretesto per descrivere e denunciare la situazione degli dalla capitale francese. La scena, ambientata nella penombra di una carrozza di classe popolare, mostra i passeggeri seduti l’uno accanto all’altro, su scomode panche in legno. Una donna sulla sinistra allatta un neonato; un bambino, sulla destra, si abbandona al sonno nella penombra. Colpisce in particolare l’espressione consapevole dell’anziana al centro. Vagone di terza classe ferrovia abitanti più poveri L’artista limita la scelta cromatica ai che amplificano il . I volti sono descritti da una , semplice e forte allo stesso tempo. toni dei bruni e del grigio-azzurro senso di desolazione linea veloce Honoré Daumier, , 1862-1864, olio su tela, 65,4x90,2 cm. New York, The Metropolitan Museum of Art. > Il vagone di terza classe Osserva e rispondi La linea di contorno è: ☐ leggera e quasi invisibile. ☐ scura, precisa e ben definita. ☐ sostituita da un morbido chiaroscuro.