Jackson POLLOCK Cody (Wyoming) 1912-Long Island (New York) 1956 In 2 parole Una PITTURA D’AZIONE guidata dalle EMOZIONI Nell’Espressionismo astratto non ci sono riferimenti alla realtà, ma solo pure . In questo filone la pittura affidata alla gestualità è nota come (“pittura di azione”) e lo statunitense Jackson Pollock ne espressioni emotive action painting è considerato il massimo interprete. Dopo un’infanzia tormentata, Pollock si dedica agli studi artistici e, beneficiando di aiuti pubblici, completa la propria formazione a New York. Nel 1939 scopre, attraverso una mostra, l’arte di e ne trae nuovi stimoli per la propria ricerca. Ma la svolta decisiva nella sua carriera avviene nel 1942, quando incontra la collezionista e gallerista (▶  Picasso Peggy Guggenheim p. 457). Grazie al suo sostegno, Pollock avvia una stagione di intensa creatività e sperimentazione che lo porterà ai vertici dell’arte americana ed europea.     Biografia di Jackson Pollock Un caotico reticolo di segni Pollock esprime il suo modo di dipingere “emozionale” con la (“sgocciolamento”), che consiste nel far gocciolare il colore su grandi tele. L’artista abolisce il quadro realizzato sul cavalletto affermando che, stendendo la tela a terra, girarvi meglio intorno e sentirsi parte integrante dell’opera. Nel dipinto , realizzato con questa tecnica, il colore (uno smalto industriale) è metallico ed è disseminato con ampi gesti sulla tela in tracce sottili e punti “colati” dal pennello. tecnica del dripping è libero di Numero 14   , 1948, smalto su gesso su carta, 57x78,5 cm. New Haven (Connecticut), Yale University Art Gallery. > Numero 14 le tecniche IL DRIPPING Il  dripping  è una tecnica pittorica elaborata da Pollock basata sul gesto e il movimento (rientra nell’ action painting , nella pittura d’azione). Questa pratica consiste nel far “gocciolare” colori molto liquidi (a olio, smalti, vernici o acrilici) su una tela di grandi dimensioni, di solito poggiata a terra: l’artista si muove attorno e fa cadere dall’alto il colore con pennelli (o bastoncini) che non vengono mai a contatto con la superficie del quadro. Così gli schizzi e le macchie di colore si sovrappongono in modo casuale lasciando traccia del gesto dell’artista, dei suoi movimenti.  Hans Namuth, , 1950. > Jackson Pollock al lavoro nel suo studio con la moglie, l’artista Lee Krasner