L’OPTICAL ART e l’ARTE CINETICA In 2 parole Ricerche basate sulla scienza della PERCEZIONE VISIVA e del MOVIMENTO Le ricerche scientifiche degli anni Sessanta influenzano anche le espressioni artistiche: alcune, come la , puntano a riprodurre la in pittura come fenomeno ottico; altre, come l’ , si interessano alla riproduzione del . Optical Art percezione del movimento Arte cinetica movimento reale Gli inganni visivi di Vasarely (Pécs 1906-Parigi 1997) è un rappresentante dell’Optical Art. La sua pittura è fatta di frammenti geometrici, in bianco e nero o colorati. Nella sua opera si possono riconoscere due costanti: Victor Vasarely l’uso di , ripetute in serie, oppure di griglie geometriche; forme semplici un ottenuto mediante il singolare accostamento dei colori e l’improvvisa variazione nella dimensione e nella forma dei singoli elementi. dinamismo L’intento è quello di colpire e : si stabilisce così un rapporto intimo e molto personale fra l’opera d’arte e l’osservatore. destabilizzare la percezione visiva fa parte di una serie di opere in cui Vasarely usa un particolare tipo di distorsione, detta “ ”, che modifica la regolarità geometrica della composizione creando un effetto ottico molto originale: la griglia sembra “uscire” dal dipinto . Vega-Nor distorsione sferica espandendosi nello spazio  Victor Vasarely, , 1969, olio su tela, 200x200 cm. Buffalo (New York), Albright-Knox Art Gallery. > Vega-Nor Osserva    e rispondi Come è ottenuto l’effetto di  volume, movimento e profondità  dello spazio? ☐ Attraverso l’uso di colori  complementari. ☐ Attraverso forme che si  deformano in proporzione  geometrica. ☐ Attraverso il rigonfiamento  reale della superficie del  quadro.  >> pagina 493  Le sculture mobili di Calder I dell’artista statunitense (Lawnton 1898-New York 1976) sono strutture tridimensionali composte da fili d’acciaio e piccoli fogli d’alluminio colorati, sospese al soffitto o alle pareti, in perenne movimento. mobiles Alexander Calder La composizione è un esempio di Arte cinetica: una scultura fragile e leggera in equilibrio instabile, che si muove nello spazio, attivata da un semplice spostamento dell’aria, e cambia così continuamente la propria forma. Trappola per aragoste e coda di pesce  Alexander Calder, , 1939, filo d’acciaio e fogli di alluminio, 260x290 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). > Trappola per aragoste e coda di pesce Le macchine inutili di Bruno Munari (Milano 1907-1998) esordisce nel 1932 in una mostra futurista che si tiene alla Galleria Pesaro di Milano. Bruno Munari L’iniziale vicinanza all’ambiente futurista lo porta a sviluppare un forte . Proprio agli anni Trenta risalgono le sue : elementi colorati di materiali diversi che, appesi mediante sottilissimi e invisibili fili di seta, sono lasciati fluttuare nell’aria. L’artista stesso dice che l’idea delle macchine inutili è scaturita dalla volontà di donare movimento ai quadri astratti. interesse per il dinamismo e il movimento Macchine inutili  Bruno Munari, , 1934, legno verniciato, listelli, spago, pietra. Roma, Galleria d’Arte Moderna. > Macchina inutile