L’ARTE CONCETTUALE In 2 parole Valgono tutti i linguaggi: al centro c’è solo L’IDEA DELL’ARTISTA L’Arte concettuale, che si sviluppa tra la fine degli anni Sessanta e gli anni Ottanta del Novecento, considera (il concetto) . Gli artisti di questo movimento non rivolgono quindi la loro attenzione agli aspetti tecnici: possono essere opere d’arte concettuale anche oggetti prodotti da altri, oppure fotografie, video o testi scritti su tela o direttamente sui muri dei musei. Ciò che conta è la domanda, la riflessione che l’artista comunica all’osservatore con la sua opera d’arte. l’idea che sta alla base dell’opera più importante dell’opera stessa Kosuth: immagine, presenza, parola L’americano (Toledo 1945) è uno dei più importanti rappresentati dell’Arte concettuale. Con l’opera riflette sul : per rappresentare l’ , l’autore si affida a una fotografia dell’oggetto, alla sedia stessa e alla definizione data dal dizionario della parola “sedia”, stampata su un pannello attaccato al muro. In questo modo l’Arte concettuale rende immediatamente percepibile l’essenza della sedia attraverso la sua immagine, la sua presenza fisica e la parola con cui a essa ci si riferisce nel linguaggio corrente. Joseph Kosuth Una e tre sedie rapporto tra le immagini, le parole e le cose idea di una sedia Lo spettatore è invitato quindi a riflettere e a domandarsi: la sedia è solo un oggetto o anche la parola che la indica e l’idea che noi abbiamo di quell’oggetto? Joseph Kosuth, , 1965, tecnica mista. New York, Museum of Modern Art (MoMA). > Una e tre sedie Osserva e fai Crea anche tu un’opera d’arte concettuale come quella di Kosuth. Scegli un oggetto, fotografalo e cerca la sua definizione sul vocabolario, poi esponi la tua opera insieme a quella dei tuoi compagni di classe.