Arad e Walker: ripensare le tragedie contemporanee L’11 settembre del 2001 a New York due aerei di linea vengono dirottati contro le Torri Gemelle, due grattacieli identici alti 410 metri e inaugurati nel 1973 diventati negli anni il simbolo della città. Nel 2004, per preservare il ricordo di quel tragico evento e rendere omaggio alle vittime, gli architetti (Londra 1969) e (Pasadena 1932) progettano il : scelgono di non ricostruire sul luogo delle torri crollate, ma di creare che simulano il perimetro degli edifici. I “vuoti” sono riempiti da due fontane, dove l’acqua precipita senza sosta; sui bordi sono riportati i nomi delle vittime. Michael Arad Peter Walker Memoriale dell’11 settembre due enormi spazi vuoti L’architetto polacco (Łódź 1946), in collaborazione con il collega statunitense (Princeton 1941), realizza invece uno dei grattacieli che chiudono la vasta piazza, il , altissima torre dalla forma lineare e svettante, simbolo di dopo la tragedia. Daniel Libeskind David Childs One World Trade Center speranza e rinascita  In primo piano: Michael Arad e Peter Walker, Memoriale dell’11 settembre, 2004. New York. Sullo sfondo: Daniel Libeskind e David Childs, One World Trade Center, 2011. New York. > La stazione avveniristica di Calatrava L’architetto spagnolo (Benimámet 1951) unisce la grandiosità delle strutture architettoniche al tema del ; per questo i suoi edifici sono come , ispirate alle forme della natura. Santiago Calatrava movimento enormi sculture La , inaugurata nel 2013, si sviluppa su due piani: il piano terra, con l’ingresso e gli spazi commerciali, e il primo piano, all’altezza dell’autostrada A1 che corre parallela, dove sono i binari e le banchine. La struttura che ingloba la stazione è caratterizzata dalla formato da strutture bianchissime di acciaio e vetro che, posizionate con graduali variazioni di altezza, creano un effetto a onda, fortemente dinamico. Stazione ferroviaria di Reggio Emilia AV Mediopadana ripetizione di uno stesso modulo  Santiago Calatrava, Stazione ferroviaria di Reggio Emilia AV Mediopadana, 2013. Reggio Emilia. >  >> pagina 515  I grattacieli ecosostenibili di Boeri All’inizio del terzo millennio Milano ha vissuto una profonda trasformazione: varie aree urbane sono state riqualificate attraverso il recupero di parchi e con l’edificazione di grattacieli ultramoderni. Nel 2015 il progetto dell’architetto (Milano 1956) ha vinto il premio come “grattacielo più bello e innovativo del mondo”: si tratta di che ospitano abitazioni e allo stesso tempo costituiscono una sorta di cittadino. I due grattacieli, costituiti da 26 e 18 piani, sono uniti a terra da un basamento. I loro balconi in cemento armato sporgono in modo irregolare su tutti e quattro i lati e ospitano migliaia di piante che purificano l’aria assorbendo la CO in eccesso. In totale, in piano, gli alberi e gli arbusti delle due torri occuperebbero una superficie di 40 000 metri quadrati. Bosco Verticale Stefano Boeri due torri ecologiche ed ecosostenibili parco “verticale” 2  Stefano Boeri, Bosco Verticale, 2009-2014. Milano. > E DOMANI? L’ARCHITETTURA DEL FUTURO Se per fronteggiare l’inquinamento alcuni architetti propongono edifici sempre più sostenibili e “verdi”, nuove ricerche si muovono anche in altre direzioni, immaginando il nostro futuro in insediamenti fuori dal pianeta Terra. Gli studi di progettazione internazionali BIG e ICON, per esempio, curano per la NASA il  , una   per quattro astronauti. Per affrontare la fattibilità del progetto sono necessarie competenze multidisciplinari, poiché le sfide sono economiche, geologiche e logistiche: la realizzazione infatti implica costi altissimi per il trasporto del materiale e per la manutenzione in uno spazio privo di ossigeno, di bassa forza di gravità, ad alta esposizione alle radiazioni solari e soggetto a caduta di meteoriti e terremoti. progetto Olympus residenza sulla Luna L’idea è quella di utilizzare  , che costruiscano come “robot-muratori” gli edifici. La forma scelta per le costruzioni è quella “ ”, la più resistente ai terremoti lunari, con una suddivisione interna in  , ciascuno dotato di tutti i servizi, in modo da affrontare eventuali crolli senza perdere parti vitali dell’edificio. materiali locali e stampanti 3D a ciambella ambienti autosufficienti  Studio BIG e ICON per il progetto Olympus, , 2020. > Rendering di insediamenti sulla Luna