L’arte MICENEA In 2 parole Una CITTÀ FORTIFICATA per un popolo di GUERRIERI La si sviluppa nella Grecia centrale nel corso del II millennio a.C. e prende il nome dalla città più nota, Micene. Ha un carattere più combattivo rispetto a quella minoica ed è organizzata in , ognuna retta da un sovrano locale. civiltà micenea città indipendenti Le città-fortezze Le città micenee venute alla luce con gli scavi (Micene, Tirinto, Pilo) sono vere e proprie difese da , cioè realizzate accostando (senza sostanze leganti) blocchi di pietra così grandi che solo i mitici giganti Ciclopi avrebbero potuto spostarli. Lo spazio ristretto all’interno delle mura fa sì che la città abbia una , molto diversa dalla spaziosità del palazzo minoico. città-fortezze mura ciclopiche struttura raccolta A il , costruito sull’acropoli (il punto più alto della città), si organizza intorno a un piccolo cortile. Su di esso affaccia il , cioè la : sulla destra dell’ingresso c’è il trono, al centro un focolare circolare circondato da quattro colonne e sul soffitto un’apertura centrale per far entrare l’aria e uscire il fumo. Le pareti sono dipinte con scene di caccia e di battaglia e con raffigurazioni di uomini armati. Micene palazzo centrale mègaron sala di rappresentanza del re Disegno ricostruttivo di Micene, XVII-XVI secolo a.C. > La porta di Micene La è la porta principale delle mura di Micene: l’elemento orizzontale ( ) è sormontato da un blocco di pietra colossale, di forma triangolare, su cui sono scolpite a bassorilievo una e due leonesse. Forse sono simboli di forza per proteggere la città. Il blocco scarica il peso del muro sugli elementi verticali, così da non appesantire l’architrave. Porta dei Leoni architrave colonna Porta dei Leoni, ingresso principale della città, 1250 a.C. Micene. > >> pagina 57 Le tombe a thòlos La tipologia funeraria più significativa dell’architettura micenea è la . La più famosa è il cosiddetto o Tomba di Agamennone, a cui si accede dopo aver percorso un lungo , detto , che conduce in un dove si svolgevano i riti funerari. Su questa stanza circolare, coperta da una , si apre la piccola , dove era conservato il corpo del defunto. tomba a thòlos Tesoro di Atreo corridoio dròmos ambiente circolare pseudocupola camera sepolcrale Tesoro di Atreo o Tomba di Agamenonne, interno, fine del XIV secolo a.C., Micene. > PSEUDOCUPOLA DEL TESORO DI ATREO La pseudocupola del Tesoro di Atreo è una struttura di copertura realizzata con massi squadrati e disposti ad anelli che diventano più piccoli via via che si sale verso l’alto. I blocchi di pietra sono stati levigati una volta terminata la costruzione. Sezione trasversale del Tesoro di Atreo. > I tesori dei corredi funerari L’importanza della classe guerriera è evidente dai ricchi : abbondano gli oggetti d’oro, come maschere, tazze e gioielli; con essi anche le armi, talvolta decorate con scene di caccia, dimostrano l’abilità dei Micenei nella lavorazione dei metalli. corredi funebri Le venivano poste sul volto dei defunti e ne riproducevano i tratti. Queste maschere erano , cioè realizzate battendo il metallo dall’interno con dei martelletti. La più celebre è la cosiddetta , ritrovata da Heinrich Schliemann, il famoso archeologo che riportò alla luce Micene. Inizialmente venne interpretata come il ritratto del volto del leggendario re greco Agamennone, ma oggi sappiamo che la maschera è molto più antica. maschere d’oro lavorate a sbalzo Maschera di Agamennone Cosiddetta , XVI secolo a.C., oro sbalzato, h 20,5 cm. Atene, Museo Archeologico Nazionale. > Maschera di Agamennone Osserva e rispondi • Il volto della cosiddetta Maschera di Agamennone è raffigurato in modo realistico? • Da che cosa si capisce che il personaggio rappresentato è un uomo? • Quale tecnica è stata utilizzata per realizzare questa maschera?