La commedia La commedia stessa risponde a una necessità simile: essa costituisce di fatto una parentesi nella vita della pòlis, rigidamente gerarchizzata anche se di regime democratico, durante la quale è possibile ribaltare i consueti rapporti sociali, permettendo ai cittadini comuni di deridere i propri capi politici, traslati sulla scena in maniera deformata. Aristotele concorda con questa ricostruzione: in un passo della Poetica (1449a), il losofo sottolinea come la commedia avrebbe tratto origine dalle fallofòrie, delle feste che al suo tempo ancora si svolgevano, durante le quali un corteo festoso portava in processione un fantoccio a forma di fallo (da qui il nome della celebrazione), simbolo di fertilità, pronunciando oscenità di vario tipo. ARISTOFANE E LA COMMEDIA ANTICA Aristofane (Atene, 450-385 a.C.) è il maggior rappresentante della commedia antica. Di lui ci sono pervenute ben undici commedie integre; degli altri autori comici arcaici, invece, non possediamo che frammenti, alcuni per no adespoti (senza che ne sia indicato, cioè, il nome dell autore). Nelle commedie giunte no a noi (Acarnesi, Ca- valieri, Nuvole, Vespe, Pace, Uccelli, Donne alle Tesmofòrie, Lisistrata ( vedi sotto), Rane, Donne al parlamento, Pluto) emergono i tratti distintivi della commedia antica: gli attacchi rivolti ai personaggi in vista; le accuse contro i so sti, considerati come i corruttori, con le loro idee amorali, dell intera classe dirigente ateniese (tra questi viene erroneamente annoverato anche Socrate, con il quale Aristofane era peraltro in buoni rapporti); la presentazione di mondi ideali, di Paesi della Cuccagna , dove è presente ogni bene e la dura realtà, con particolare riferimento alla guerra, viene come sospesa. L aggressività comica, l attualità politica e la ridicolizzazione degli avversari non caratterizzano in toto la commedia antica: essa infatti presentava anche un altro lone, interamente perduto, che insisteva invece molto LEZIONE TRECCANI sulla parodia mitica e sulla Aristofane: com è brutta presentazione di un altrove l Atene di oggi! divertente e sospeso tra realtà e fantasia. La Lisistrata di Aristofane Lisistrata (in greco Lysistràte, letteralmente Colei che scioglie gli eserciti ) venne composta e portata in scena da Aristofane nel 411 a.C. Questa commedia propone un classico esempio di mondo alla rovescia : alcune donne greche, con a capo la coraggiosa e astuta Lisistrata, sono stanche della guerra che ormai si prolunga da troppo tempo e tiene gli uomini lontani da casa. La spregiudicata protagonista propone allora un piano: le donne dovranno mettere in atto uno sciopero del sesso fin quando i loro mariti non si decideranno a far terminare il conflitto, quello del Peloponneso. Le donne occupano allora l Acropoli di Atene, impedendo alla città di usufruire delle finanze necessarie per la guerra. Dopo vari episodi comici, arrivano degli araldi da Sparta, i cui abitanti, proprio come gli Ateniesi, sono stretti nella morsa dello sciopero sessuale. Viene infine siglata la pace e il dramma si conclude con un solenne banchetto, cui sono invitate entrambe le città, non più nemiche. Il tema centrale è quella della guerra, affrontato dal punto di vista delle donne, che agiscono in modo ri- soluto ed efficace a fronte di uomini deboli e smarriti, incapaci di risolvere da soli la situazione. Non si tratta tanto, tuttavia, di una presa di posizione politica da parte del poeta, quanto piuttosto della contrapposizione di un utopia privata (l armonia familiare) ai conflitti della dimensione pubblica (la guerra), in chiave, quindi, più di evasione che di impegno diretto. Una rappresentazione di Lisistrata del 2002. 203