PALESTRA DELLE COMPETENZE T16 L autocritica di Dèmea Analisi e interpretazione di un testo LETTERARIO tratto da Adelphoe, vv. 855-862 (atto V, scena IV) SAME VERSO L E O T A T DI S LATINO ITALIANO In una delle prime scene dell ultimo atto della commedia, compare un lungo monologo di Dèmea, in cui il vecchio tira le somme della propria condotta, constatando il fallimento del suo metodo educativo. Egli infatti ha scoperto che il glio Ctesifone gli ha nascosto l amore per la ragazza che schino ha rapito per lui e ora non ha nessuna intenzione di lasciarla. Dèmea decide allora di cambiare completamente atteggiamento e si propone di assumere una condotta più liberale. Questi versi sono l inizio del monologo. Metro: settenari trocaici 855 860 DE. Numquam ita quisquam bene subducta ratione ad vitam fuit, quin res aetas usus semper aliquid adportet novi, aliquid moneat: ut illa quae te scisse credas nescias et quae tibi putaris prima in experiundo ut repudies. Quod nunc mi evenit: nam ego vitam duram, quam vixi usque adhuc, prope iam excurso spatio omitto. Id quam ob rem? Re eapse reppe ri facilitate nihil esse homini melius neque clementia. Id esse verum ex me atque ex fratre quoivis facilest noscere. D MEA Nessuno mai si è regolato tanto bene nella vita, senza che i fatti, il tempo e l esperienza non vi abbiano aggiunto qualcosa di nuovo, non gli abbiano insegnato qualcosa; sicché, quello che pensavi di sapere non lo sai, e quelle che ritenevi le cose più importanti, alla prova dei fatti sei indotto a ripudiarle. Ed è quello che è capitato ora a me. Perché quella vita dura che io ho vissuto sino ad oggi, ora, a percorso ultimato, la ripudio. E questo, perché? La realtà mi ha insegnato che per l uomo non vi è nulla di meglio della condiscendenza e della tolleranza. Che questo sia vero, chiunque può facilmente verificarlo da me e da mio fratello. (trad. O. Bianco) COMPRENSIONE E ANALISI 1. 2. 3. 4. 5. 6. Che cosa mostra di aver imparato dalla vita Dèmea? Quali sono stati i suoi principali maestri ? Che tipo di subordinate introducono quin (v. 856) e ut (v. 857)? Quale costrutto sintattico riconosci in prope iam excurso spatio (v. 860)? Che valore hanno gli ablativi facilitate e clementia (v. 861)? Quali artifici retorico-stilistici riconosci nelle seguenti espressioni? res aetas usus (v. 856) aliquid adportet novi (v. 856) scisse nescias (v. 857) INTERPRETAZIONE E COMMENTO Descrivi il concetto di humanitas, centrale nell opera di Terenzio, per come viene presentato nel passo proposto; amplia, poi, la tua interpretazione, facendo riferimento alle tue conoscenze generali sull autore, ma anche su altri autori classici o moderni, in base alle tue letture e alla tua esperienza. 280
PALESTRA DELLE COMPETENZE • VERSO L’ESAME DI STATO