Il contesto storico Dall età dei Gracchi alla dittatura di Silla in breve tica famiglia decaduta, la gens Iulia. Nel 109 a.C., grazie ai suoi legami, al prestigio militare e alle ricchezze accumulate durante la carriera, diventa aiutante di campo del console Quinto Cecilio Metello, a capo della spedizione contro Giugurta. Riuscendo abilmente a sfruttare la situazione di stallo creatasi in Numidia, Gaio Mario fa in modo di essere eletto console per l anno 107 a.C.; grazie a un plebiscito proposto da un tribuno della plebe riesce, inoltre, a sottrarre a Metello il comando delle operazioni in Numidia, nonostante il Senato ne abbia già deliberato l attribuzione all ex console. Le conseguenze del consolato di Mario Il consolato di Mario costituisce un momento fondamentale nel processo di trasformazione della repubblica, perché vede la realizzazione di importanti novità all interno del sistema politico. Innanzitutto, per la prima volta un voto popolare riesce a ribaltare una determinazione del Senato, dimostrando quanto gli antichi equilibri sui quali si fondava il potere della nobilitas siano ormai compromessi. Inoltre, Mario forma le sue legioni arruolando i cittadini su base volontaria, accogliendo nell esercito anche i capite censi, ossia gli individui così poveri da non avere un patrimonio sufficiente all iscrizione nella quinta classe di censo, la più bassa ( p. 38). Questa scelta, resa necessaria dalla difficoltà della guerra contro Giugurta e dalla pericolosità della minaccia rappresentata da Cimbri e Tèutoni, oltre a consentire a Mario di contare su truppe fedeli, di fatto segna la fine dell esercito cittadino tradizionale e la nascita di un esercito professionale: le nuove milizie non sono più organizzate sulla base dell armamento che ogni cittadino può procurarsi a seconda del proprio patrimonio, ma sono costituite esclusivamente da fanteria pesante, armata a spese dell erario pubblico. Grazie a questa importante innovazione e alle sue capacità militari, Mario rieletto console ininterrottamente dal 104 al 100 a.C. riesce a sconfiggere nel 102 a.C. i Tèutoni ad Aquae Sextiae (presso l odierna città francese di Aix-en-Provence), e nel 101 a.C. i Cimbri, nella battaglia dei Campi Raudi (una località nell Italia settentrionale, presso Vercelli). Gaio Mario. Mario riforma il sistema militare con il reclutamento di volontari e capite censi, e con il nuovo esercito di professionisti vince i Tèutoni (102 a.C.) e i Cimbri (101 a.C.). 3. La guerra sociale Le ragioni del con itto Le vittorie romane accelerano il processo di disgregazione della repubblica, poiché l impegno militare dei cittadini e degli alleati genera aspettative economiche e sociali che finiscono per restare insoddisfatte, mentre l imponente afflusso di ricchezza dalle province contribuisce ad arricchire una classe dirigente sempre più lacerata dalla lotta per l egemonia. Le operazioni militari richiedono un grosso sforzo, che grava in particolare sulle spalle degli alleati dei Romani. Coinvolti in ogni guerra al fianco delle legioni, gli Italici devono sopportare il peso del nuovo ruolo di Roma nel Mediterraneo senza godere dei benefici derivanti da tale supremazia, che spettano prevalentemente ai cittadini: dopo secoli di assimilazione, la condizione subordinata in cui queste popolazioni si trovano comincia a essere insopportabile. La consapevolezza degli Italici di aver avuto un ruolo fondamentale nell espansione romana, l esclusione Sebbene gli Italici abbiano un ruolo di primaria importanza nell espansione di Roma, essi restano esclusi dai benefici della sua supremazia, privi di cittadinanza e relegati a una posizione subalterna. Stele raffigurante un cavaliere delle legioni di Mario. 293