Il contesto letterario Una nuova letteratura per una società in mutamento in breve 2. Gli autori PLUS „ ACCIO, L EREDE DI PACUVIO Accio poeta orgoglioso La vita Lucio Accio nasce nel 170 a.C. nella colonia romana di Pesaro (Pisaurum) da genitori di origine servile da poco affrancati. Completa gli studi a Roma, dove inizia la carriera di attore tragico; nel 140 a.C. gareggia, come autore, con Pacuvio (secondo quanto riporta Cicerone nel Brutus 229), il quale a poco a poco, sentendosi eclissato dal giovane avversario, matura la decisione di ritirarsi a Taranto ( p. 84). A Roma Accio si lega agli ambienti conservatori della nobiltà romana e trova un amico e un protettore in Decimo Bruto, vincitore dei Lusitani nel 138 a.C. e nemico dei Gracchi. Grazie alla propria fama di poeta ed erudito, Accio ha un ruolo di prestigio nel collegium poetarum histrionumque, il collegio degli scrittori e degli attori , collocato ora nel nuovo tempio di Ercole e delle Muse. Muore intorno all 84 a.C. Le opere Le opere di erudizione Accio, come già Ennio ( p. 98), è un poeta di stampo alessandrino, con interessi per la filologia, la critica letteraria e la grammatica. Delle sue opere erudite dedicate a questi argomenti non restano che pochi frammenti, sebbene debbano aver ricoperto un ruolo importante nell evoluzione della cultura latina. Nei Didascalica ( Gli insegnamenti , almeno nove libri di prosa mista a versi) si occupava principalmente di storia letteraria, greca e romana. Tra le altre opere di erudizione si segnalano i Parerga (da intendere forse come Aggiunte o Appendici ), in senari giambici: ne rimangono frammenti sull agricoltura, che fanno ipotizzare potesse trattarsi del primo testo di poesia georgica latina, ispirato alle Opere e i giorni del greco Esiodo (VIII-VII secolo a.C.), il primo poema didascalico, contenente precetti sui lavori agricoli e sulla navigazione e consigli sul matrimonio e i rapporti con gli amici. Ricordiamo poi gli Annales, che erano forse ventisette libri di esametri, che dovevano essere un calendario delle feste e dei rituali dell anno. VIVA VOX Le opere erudite, di cui rimangono solo frammenti, sono il risultato degli interessi filologici e letterari di Accio. L INCONTRO DI PACUVIO E ACCIO Aulo Gellio, erudito del II secolo d.C., racconta nelle Noctes Atticae (XIII, 2) di un incontro tra il giovane Accio e il vecchio Pacuvio, anche se l aneddoto potrebbe essere stato inventato per simboleggiare il passaggio di consegne tra due grandi rappresentanti di uno stesso genere letterario. Quando Pacuvio, già affievolito dall età avanzata e da una malattia cronica, giunse da Roma a Taranto, Accio, di molto più giovane, in partenza per l Asia, essendo arrivato in quella città, gli fece visita e, ricevuto cordialmente e trattenuto per parecchi giorni, lesse a Pacuvio che lo desiderava la propria tragedia intitolata Atreo. Narrano che Pacuvio affermasse che i versi di Accio erano nobili e sonanti, ma che gli sembravano un poco duri e aspri. Al che Accio: « proprio come tu dici, ma non mi dispiace; spero infatti che saranno migliori i versi che ancora scriverò. Infatti accade ai talenti come ai frutti: quelli che nascono duri e aspri, poi divengono teneri e saporiti; ma quelli che nascono già teneri, molli e fin dal principio succulenti, non maturano poi, ma imputridiscono. Mi pare dunque che per i prodotti dell ingegno si debba lasciare che il tempo e l età li facciano maturare . (trad. L. Rusca) Aulo Gellio scrive le Noctes Atticae, frontespizio di un edizione dell opera del XVIII secolo. 309