La tradizione dei testi e la lologia in breve 4. Ricostruire l archetipo A caccia dell archetipo La perdita di una parte della tradizione manoscritta è grave soprattutto per un motivo: come capita a chiunque componga o trascriva un testo, anche il copista antico commetteva errori, magari per distrazione o perché non riusciva a interpretare correttamente la grafia del suo modello. Pertanto, i codici in cui si conservano le opere degli autori latini sono inevitabilmente testimoni solo in parte degni di fiducia, perché alcune parole o intere frasi possono essere state modificate nel corso dei secoli rispetto a quelle presenti nell originale. Compito del filologo è quindi quello di raccogliere le copie sopravvissute di un opera ed esaminarle, mettendole a confronto l una con l altra (collazione) per individuare quei passi che presentino delle differenze, cercando di capire quale tra essi sia più probabilmente la versione originaria. Come un moderno detective, il filologo dovrà dunque seguire gli indizi che permettano di ripercorrere a ritroso la tradizione di un testo, per risalire lentamente verso il testo da cui sono partite le altre copie, sia esso l originale o un suo discendente contenente un testo già danneggiato (detto archetipo). Se avessimo da subito a disposizione lo stemma questa operazione sarebbe assai semplice: guardando la figura sopra riportata, sapendo che il codice J è il modello da cui è stato tratto il codice N, questo secondo manoscritto sarà poco utile, perché conterrà lo stesso testo di J ed eventuali errori aggiuntivi commessi dal copista di N. Se sapessimo invece che i codici B e C sono fratelli (copiati da un medesimo antigrafo) saremmo certi del fatto che, quando hanno un testo comune, questo sarà derivato dal modello, ma non saremmo sicuri su come trattare i punti in cui eventualmente siano in disaccordo; potremmo allora fare affidamento su I (un lontano cugino , perché hanno un antenato in comune) per capire quale delle due forme sia quella derivata dal loro modello. Compito del filologo Gli errori come tracce In questo modo, valutando ogni singola versione e tentando di ricostruire volta per volta il modello dei manoscritti, il filologo tenta di individuare le relazioni tra i testimoni e uno stemma, che permetta poi di valutare le varianti dei testimoni, utilizzando alcuni criteri scientifici. Tra i più noti, c è il cosiddetto metodo di Lachmann (che prende il nome dal filologo tedesco che per primo lo impiegò in modo coerente), che consiste nel seguire le forme attestate dalla maggioranza delle famiglie : se si riescono a ricostruire correttamente i rapporti tra i codici della figura 2, si intuisce che i codici I, B e C derivano tutti da un testimone perduto, così come D, J (e il suo apografo N), E da una parte, e A (con gli apografi F e K) e H (con gli apografi L, M, O) dall altra. Questi tre testimoni perduti, a loro volta, derivano tutti da un unico manoscritto, l archetipo: è probabile che i tre antenati possano aver ciascuno di loro commesso errori diversi, e che quindi il testo conservato in due delle famiglie contro la terza sia quello corretto. Da quanto si è detto, si è forse intuito quale è l unico criterio per comprendere quali siano le relazioni tra i testimoni: seguire gli errori . Il testo corretto dovrebbe infatti essere quello che ci attenderemmo di trovare uguale in ogni testimone; gli errori, invece, possono essere dei segni particolari . Naturalmente, non tutti gli errori sono validi: il filologo si basa sull analisi di alcuni particolari errori detti congiuntivi , i soli che possono dimostrare che due o più testimoni sono discendenti da un medesimo modello. Si tratta di errori particolarmente gravi che non possono essere stati fatti più volte indipendentemente e che (una volta che siano stati compiuti) non possono essere corretti. Se per esempio alcuni testimoni sono privi di una parte più o meno estesa di testo, è probabile che essi derivino tutti da un modello in cui il copista abbia sbagliato a copiare. Il metodo è raccogliere tutte le copie di un testo, collazionarle (cioè confrontarle) e stabilire le loro relazioni reciproche al fine di stabilire quale sia il testo di partenza (archetipo). lachmanniano mette a confronto le varianti dei testimoni e prende nota delle diverse lezioni, identificando delle famiglie di errori. 31