Il contesto letterario Una nuova letteratura per una società in mutamento in breve I personaggi e le trame I personaggi delle tragedie di Accio si caratterizzano per una passione esasperata che li porta a compiere delitti mostruosi e nefandezze: treo dà in pasto carni umane al fratello Tieste (Atreus); Tèreo taglia la lingua alla cognata Filomela, perché non possa svelare di essere stata da lui violentata (Tereus). treo, Filottete, Tèlefo, Achille, Aiace dominano la scena anche quando sono assenti. Attualizzando il mito il tragediografo propone al pubblico argomenti e riflessioni di ordine religioso, politico, morale, filosofico. Frequenti dovevano essere le riflessioni sul potere, come sembrerebbe suggerire la preferenza accordata dall autore a trame nelle quali a dominare la scena sono figure di tiranni, sovversivi, usurpatori, come i personaggi di treo, Bruto e forse Egisto. I personaggi acciani sono spesso mossi nelle loro azioni da passioni incontrollate; le trame ruotano attorno a tematiche religiose, politiche, filosofiche. Lo stile Le opere di Accio si distinguono per l elevatezza dello stile, per la magniloquenza, per la ricchezza di artifici e figure retoriche (allitterazione*, paronomasia*, figura etimologica*, poliptoto*, omeoteleuto*), l accumulazione di aggettivi e l uso di un lessico ricco, talora sovrabbondante, frutto dello sperimentalismo linguistico avviato da Ennio. La fortuna nell antichità L ammirazione per i toni cupi e solenni delle opere di Accio continua anche dopo la sua morte. A Cicerone, che lo giudica poeta gravis et ingeniosus, solenne e talentuoso (Pro Plancio 59), dobbiamo il maggior numero di frammenti di Accio. Orazio, pur non stimando i poeti arcaici per la loro mancanza di labor limae, lo considera altus, sublime (Epistulae 2, 1, 56); Ovidio ne riconosce gli accenti impetuosi (Amores 1, 15, 19) e sottolinea la crudeltà dei suoi personaggi (Tristia 2, 359). Quintiliano (10, 1, 97) considera Pacuvio e Accio i tragici più celebri per la solennità dei concetti, l eleganza verbale, l autorevolezza dei personaggi, anche se ad Accio riconosce più vigore. T1 Il sogno di Tarquinio tratto da Brutus (vv. 17-38 Ribbeck3) ITALIANO Il re Tarquinio il Superbo racconta a un indovino di aver fatto un sogno inquietante: durante un sacri cio un ariete lo aveva gettato a terra e il sole aveva invertito il proprio corso. L indovino, dopo una premessa sulla genesi dei sogni, mette in guardia il re e fornisce un interpretazione del sogno che presagisce la rivoluzione politica che sarebbe stata attuata da Lucio Giunio Bruto. 5 «Dopo che, al sopraggiungere della notte, concessi al corpo il riposo, ristorando col sonno le membra affaticate, mi apparve in sogno un pastore, che verso di me spingeva un lanoso gregge di straordinaria bellezza; da esso mi sembrava che fossero scelti due arieti fratelli, e che io ne immolassi il più bello; poi il fratello con le corna si lanciava a dar colpi, si abbatteva su di me, e con i suoi assalti io ero buttato a terra.1 Quindi, al suolo abbattuto, gravemente ferito, supino trovandomi, nel cielo osservavo uno straordinario, meraviglioso spettacolo, che il raggiante globo del sole in fiamme verso destra svanisse con un nuovo corso . 1. il fratello con le corna a terra: nei sogni le corna rappresentano la forza, mentre l abbattimento a cornate simboleggia la detronizzazione di un potente. 311