L autore Lucrezio Fran ois-Xavier Fabre, Ritratto di Ugo Foscolo, 1813. Firenze, Biblioteca Nazionale. Italo Calvino nel 1977. condivide con Lucrezio la concezione atomistica del mondo e giunge su questa base all idea di un universo infinito nello spazio e nel tempo che anticipa gli sviluppi della scienza contemporanea. Compaiono, comunque, opere di confutazione di Lucrezio, del quale riprendono lo stile attaccandone allo stesso tempo le tesi, come nel caso del poema in nove libri Anti-Lucretius, sive de Deo et Natura (1745) del cardinale Melchior de Polignac (1661-1741). La fortuna del modello lucreziano si estende in età moderna a gran parte dell Europa occidentale, per esempio alla Francia (Montaigne, Molière) e all Inghilterra (Spenser, Dryden). L atomismo epicureo professato da Lucrezio viene apprezzato da alcuni pensatori e scienziati del XVII secolo: in particolare il filosofo e matematico francese Pierre Gassendi (1592-1655), che si propone di conciliare la filosofia epicurea con la fede cristiana, e il fisico e matematico inglese Isaac Newton (1642-1727), che fa proprie, attraverso la lettura del De rerum natura, alcune idee epicuree come quella del moto dei corpi inerti. L Illuminismo vede spesso di buon occhio il De rerum natura, sia dal punto di vista filosofico, rappresentato in particolare dal francese Voltaire (1694-1778), che pur criticando la fisica di Lucrezio ne fa un simbolo della lotta della ragione contro l oscurantismo, sia da quello letterario. Durante il XVIII secolo l ammirazione per Lucrezio viene espressa in Germania dal poeta e drammaturgo Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832), che ne condivideva gli insegnamenti e ne ammirava la grandezza sia dell immaginazione poetica sia della razionalità argomentativa. In Italia Ugo Foscolo (1778-1827), affascinato dall atarassia proposta dall epicureismo e dalle teorie materialistiche esposte nel De rerum natura, si propone di tradurre in prosa il poema, un progetto che non porta a compimento; i suoi componimenti poetici tradiscono a più riprese l influsso di Lucrezio, sul quale egli ha scritto anche tre discorsi (Della poesia lucreziana, De tempi di Lucrezio, Della religione lucreziana). Nel XIX secolo continua la fortuna di Lucrezio in campo letterario, filosofico e scientifico: Giacomo Leopardi (1798-1837) si ispira all elogio di Epicuro nei versi de La ginestra: «Nobil natura è quella / che a sollevar s ardisce / gli occhi mortali incontra / al comun fato, e che con franca lingua, / nulla al ver detraendo, / confessa il mal che ci fu dato in sorte, / e il basso stato e frale (vv. 111-117); il poeta inglese Percy Bysshe Shelley (1792-1822) riprende da Lucrezio la polemica religiosa e l entusiasmo per la vita della natura; lo scienziato inglese Charles Darwin (1809-1882) trova nel poeta latino uno degli ispiratori della teoria dell evoluzione delle specie, ed entrambi, Lucrezio e Darwin, sono citati da Karl Marx (1818-1883) come rappresentanti della visione meccanicistica (e non finalistica) del mondo. Nel 1850 viene pubblicata l edizione critica del De rerum natura di Karl Lachmann (1793-1851), la prima edizione di un testo a essere basata sul metodo filologico moderno, fondato cioè sullo studio dei rapporti genealogici che intercorrono tra i manoscritti. L influenza del De rerum natura è ancora vitale nella letteratura europea del XX secolo: il poema incompleto Il Manifesto dello scrittore e drammaturgo tedesco Bertolt Brecht (1898-1956) è un tentativo di riscrivere in versi Il Manifesto del Partito Comunista di Marx ed Engels in uno stile didascalico di stampo lucreziano; lo scrittore francese Albert Camus (1913-1960) nella sua riflessione sull idea di rivoluzione vede in Lucrezio un precursore della negazione moderna dei valori religiosi tradizionali; Italo Calvino (1923-1985) lo include nelle riflessioni contenute nelle Lezioni americane ( p. 530). 469