LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI in breve 1. La vita Nato ad Arpino nel Da Arpino a Roma Marco Tullio Cicerone nasce 106 a.C., Cicerone ad Arpino, nel Lazio, il 3 gennaio del 106 a.C. da abita a Roma fin da un agiata famiglia di possidenti terrieri di rango giovanissimo e lì studia con maestri equestre. La sua formazione si svolge però quasi greci di retorica, interamente a Roma, dove risiede fin dalla fanfilosofia e poesia. VIDEO La vita di Cicerone Le opere di Cicerone ciullezza insieme al fratello Quinto e dove viene introdotto nei prestigiosi ambienti aristocratici; qui conosce anche colui che per tutta la vita sarebbe rimasto il suo migliore amico, nonché de- Vincenzo Foppa, Cicerone bambino che stinatario di buona parte del suo epistolario: Tito legge, 1464 ca. Londra, Wallace Collection. Pomponio Attico. Studia retorica presso illustri maestri (tra cui Quinto Ortensio rtalo, il più famoso oratore del tempo) e inizia il tirocinio forense. Coltiva con passione anche lo studio dell eloquenza, della poesia (il greco Licinio Archia, che poi difenderà in una famosa orazione, è suo maestro) e della filosofia, apprendendo dallo stoico Diodoto, dall accademico Filone di Larissa e dall epicureo Fedro le basi teoriche su cui fonderà le sue speculazioni. Fondamentale è l incontro nell 87 a.C. con Apollonio Molone di Rodi, a cui Cicerone attribuisce il merito di averlo guarito dallo stile retorico ellenistico, troppo ampolloso e barocco ( p. 542). Nell 81 a.C., all età di venticinque anni, debutta come avvocato. Tra il 79 e il 77 a.C. Il viaggio d istruzione in Grecia Tra il 79 e il 77 a.C. Cicerone si reca in Grecia allo scopo Cicerone è in Grecia di perfezionare gli studi di filosofia e affinare la tecnica retorica. Ad Atene frequenta la scuola per approfondire di filosofia dell accademico Antioco di Ascalona e segue gli insegnamenti di altri maestri; gli studi filosofici inoltre segue il retore Demetrio Siro. A Rodi, nel 78 a.C., ascolta le lezioni dello stoico Posie retorici. donio ed è allievo del retore Apollonio Molone, già conosciuto a Roma ( p. 543). Nonostante il suo Il rientro a Roma e l inizio della carriera politica Rientrato a Roma, nel 77 a.C. sposa Testatus di homo novus, renzia, dalla quale ha due figli, Tullia il 5 agosto del 76 e Marco nel 65. Intraprende il cursus Cicerone intraprende honorum, decisione ambiziosa dal momento che, al pari di Gaio Mario, il suo concittadino il cursus honorum: nel 75 a.C., con più illustre, egli è un homo novus, cioè proveniente da una famiglia in cui nessun avo aveva la questura in Sicilia, rivestito cariche politiche o magistratuali. ha inizio la sua Nel 75 a.C. è questore in Sicilia, a Lilibeo (l odierna Marsala); per la serietà, la rettitudine brillante carriera e la competenza dimostrate i Siciliani nel 70 a.C. gli affidano la difesa della causa contro l apolitica. vido propretore Verre, accusato di concussione e di altre malefatte e patrocinato da Ortensio rtalo. Nel 69 a.C. diventa edile, nel 66 a.C. pretore e sostiene l attribuzione a Pompeo di poteri eccezionali nella guerra contro Mitridate, re del Ponto. Nel 63 a.C. Il consolato e l esilio Nel 63 a.C. ottiene il consolato insieme con Gaio Antonio Ibrida; in raggiunge l apice quell anno sventa la congiura di Catilina: con una serie di orazioni ottiene di far allontanare della sua carriera il sovversivo da Roma e successivamente di far decretare la condanna a morte per cinque con il consolato e la condanna di Catilina congiurati. Cicerone verrà per questo salutato come padre della patria. ma, in disaccordo Grazie alla formazione del primo triumvirato del 60 a.C. (costituito da Cesare, Crasso e con le forze politiche Pompeo), Cesare viene eletto console per l anno successivo, ma il suo comportamento, i suoi emergenti, parte in princìpi conservatori, la sua difesa dei valori dell oligarchia appaiono in contrasto con gli inteesilio volontario nel 58 a.C. ressi dei triumviri. Nel 58 a.C. viene eletto tribuno della plebe Publio Clodio Pulcro, un giova- ne patrizio che per ottenere tale carica si è fatto adottare da un plebeo. Clodio, nemico perso- 538