Il contesto letterario La nascita del latino e le forme preletterarie la Z; l alfabeto latino giunge così alla sua forma di ventitré lettere. Per quel che riguarda il senso di scrittura, in origine la scrittura latina, come la greca e l etrusca, ha senso retrogrado (o sinistrorso), procede cioè da destra a sinistra; assume poi andamento bustrofedico (dal greco boùs, bue , e strépho, volgere ), nel senso che imita il tragitto dei buoi durante l aratura dei campi: la scrittura cambia direzione a ogni riga. Alla fine si stabilizza l orientamento destrorso, cioè da sinistra verso destra. Per approfondire l argomento puoi leggere A. Traina, L alfabeto e la pronunzia del latino, Pàtron, Bologna 20025. Alcuni esempi del passaggio dall alfabeto greco a quello latino, con la mediazione dell alfabeto etrusco. ALFABETO GRECO ANTICO ALFABETO ETRUSCO (VII-V SEC.) ALFABETO LATINO I A J B K G 6 D L E M Z P I Q K R L S M T N W P X R Y S Z T in breve 2. La tradizione orale, i primi documenti scritti e le leggi delle XII Tavole „ LA TRADIZIONE ORALE Anziani e ponte ci, depositari di una memoria collettiva Nella società romana arcaica le informazioni e il sapere vengono trasmessi e tramandati in maniera orale, attraverso la voce. Un ruolo fondamentale è pertanto svolto dalla memoria, che, affidata ai più anziani (coloro, cioè, che basano la conoscenza sull esperienza), fissa le conoscenze e ne favorisce lo scambio tra persone e generazioni. Infatti, in una realtà socialmente ed economicamente primitiva , come è generalmente quella dell Italia antica, ogni elaborazione letteraria comunitaria (vale a dire la produzione di testi diretta al pubblico degli ascoltatori e non a ideali lettori) assume contorni molto sfumati: il testo, in qualche misura, non ha autore. A ogni sua ripetizione, alcuni elementi mutano, dando vita a opere sempre nuove e aperte . Il proprietario intellettuale di queste opere (alte, come i carmina, o popolari, come le farse) sono gli ascoltatori stessi e la loro memoria. Fin dall epoca arcaica a Roma i depositari della memoria collettiva, i custodi e gli interpreti del sapere sono i pontefici. Questi, scelti fino al 254 a.C. tra i membri delle famiglie patrizie, sono i custodi e gli interpreti delle tradizioni religiose e giuridiche: stabiliscono in base a quali regole un qualsiasi rito sacrale, processuale o negoziale debba essere compiuto per poter essere valido, compilano ogni anno l elenco dei magistrati e il calendario. L importanza del loro capo, il pontefice massimo, è testimoniata dal fatto che a partire dal 12 a.C., con Augusto, tutti gli imperatori romani avranno questo titolo. In epoca arcaica, nella società romana prevale l oralità: informazioni, tradizioni, leggi vengono tramandate oralmente e conservate nella memoria degli anziani, in particolare in quella dei pontefici, custodi ufficiali di riti sacri e giuridici. 55