L autore Cicerone Analisi del testo La funzione della peroratio Con la peroratio l oratore si proponeva o di ricapitolare gli argomenti a sostegno della propria tesi (ricapitulatio) o di impressionare gli animi dell uditorio esortandolo ad accogliere le sue richieste. Nella peroratio dell Actio prima in Catilinam, Cicerone mira a entrambi gli scopi. Rivolgendosi ai senatori, ribadisce la necessità di condannare a morte non solo il capo della congiura ma anche lo stuolo dei suoi seguaci, perché con la morte del solo Catilina il pericolo non sarebbe eliminato, ma anzi si aggraverebbe. Una metafora medica Volendo impressionare gli astanti, l oratore ricorre a una metafora medica e legge gli eventi politici in termini clinici , paragonando lo Stato a un corpo vivente af itto da una grave malattia. Per estirpare il male catilinario che si annida nel corpo dello Stato (in venis atque in visceribus rei publicae, «nelle vene e nelle viscere dello Stato , rr. 6-7) è necessario epurare Roma anche dei malvagi (impro bi) catilinari che potrebbero supportare il morbo. Alla metafora della puri cazione dell organismo Cicerone ricorrerà anche nella seconda Catilinaria, ribadendo che la cura al morbo della congiura è la recisione di tutte le parti infette del corpo: «I mali che si potranno guarire li guarirò in ogni modo; ma le membra che dovranno essere amputate non lascerò che rimangano per la rovina dello Stato (Catilinariae II, 11). L esortazione al Senato e la preghiera a Giove L urgenza di un azione immediata da parte del Senato è espressa dalla successione dei cinque congiuntivi esortativi alle rr. 11-12 (sece dant, «se ne vadano ; secernant, «si separino ; congregentur, «si radunino ; secernantur, «li divida nella traduzione qui proposta, ma lett. siano divisi ; des nant, «smettano ), l ultimo dei quali consente di elencare in climax le azioni nefande perpetrate dai partigiani di Catilina. Questi infatti hanno teso un agguato contro Cicerone in casa sua, cercano di intimidire il pretore Lucio Valerio Flacco, assediano in armi la curia, sono disposti a incendiare la loro stessa città. Il console garantisce poi che, se aiutato dall autorità del Senato e dal coraggio dei cavalieri, riuscirà a scoprire, a mettere in luce, a eliminare e a punire gli scellerati congiurati (patefacta, illustrata, oppressa, vindicata): solo il consensus bonorum, cioè l accordo politico tra tutte le classi sociali (dunque non solo i ceti dirigenti, senatorio ed equestre, ma anche, più in generale, i boni cives) può assicurare la salvezza dello Stato (cfr. l espressione concursus bonorum omnium, Catilinariae I, 1 T3). Dopo aver esortato Catilina a lasciare la città Cicerone rivolge a Giove Statore, nel cui tempio avviene la seduta del Senato, una preghiera dal tono alto e solenne. Se il sovversivo e i suoi seguaci non si decidono a partire, provveda Giove ad allontanarli da tutti i templi di Roma, dalla città, dalla vita e dai beni di tutti i cittadini, sacri chi, vivi o morti, sull altare i nemici degli onesti, della patria, dell Italia. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Perché Cicerone sostiene che non sia sufficiente eliminare soltanto Catilina? 2. Quali figure vengono citate nella seconda parte del par. 32? Come si ricollega questo passo al pensiero politico di Cicerone? 3. Sul finale Cicerone si rivolge direttamente a Catilina e poi a Giove Statore, il cui tempio ospita la seduta del Senato. Quale effetto ha tale accostamento? COMPETENZE ATTIVE Mettiti alla prova ESERCIZIO ONLINE Per discutere in classe Leggi su myDbook ciò che la studiosa Barbara Biscotti afferma circa l illegalità del percorso processuale seguito da Cicerone: dopo aver fatto delle opportune ricerche in rete, commenta le sue affermazioni e documentati sulla corretta procedura che avrebbe dovuto seguire in quella circostanza. 585