LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Qual è il rapporto che si instaura tra mores, viri e res publica secondo Ennio e secondo Cicerone? 2. Spiega la similitudine con cui Cicerone introduce il confronto tra l età antica e quella a lui contemporanea. ANALISI 3. Il passo ciceroniano inizia con una certa solennità, richiamata dalla citazione enniana e rafforzata da alcuni artifici retorici. Inidividuali. 4. Analizza sintatticamente le rr. 2-4 (da Nam neque fino a imperantem rem publica). COMPETENZE ATTIVE cazion CA e CIVI Per discutere in classe Cicerone attribuisce le responsabilità della decadenza dell antico splendore della res publica agli uomini di Stato che hanno abbandonato gli antichi mores. Se le sue osservazioni sono coerenti nella prospettiva di una gestione oligarchica del potere, tuttavia, in un ottica democratica, la realizzazione del bene comune non dovrebbe stare a cuore solo agli amministratori, ma anche ai semplici cittadini, il cui compito non è esclusivamente quello di controllare chi li rappresenta, ma anche di impegnarsi attivamente nelle scelte e nelle azioni quotidiane per il miglioramento della società civile. Nel suo discorso d insediamento alla Casa Bianca, tenuto il 20 gennaio 1961, John Fitzgerald Kennedy affermava: «ask not what your country can do for you, ask what you can do for your country . A partire dalle riflessioni di Cicerone e dal discorso di Kennedy, che potete facilmente reperire online, organizzate un debate dividendo la classe in due gruppi: il primo sosterrà la tesi che la gestione dello Stato è compito esclusivo dei politici, che hanno ricevuto il loro mandato di rappresentanza dagli elettori; il secondo gruppo affermerà invece che la gestione dello Stato deve interessare tutti i cittadini che ne fanno parte. Edu Mettiti alla prova ESERCIZIO ONLINE Per approfondire Su myDbook leggi e commenta, seguendo le indicazioni, l articolo di Alessandro Schiesaro L attualità di Cicerone, il difensore della «res publica . L humanitas ciceroniana A Cicerone si deve lo sviluppo e la codificazione del concetto di humanitas in un senso diverso da quello che abbiamo individuato nelle opere di Terenzio ( p. 227): con lui il termine si specializza e assume il significato di cultura raf nata ed enciclopedica, che rende gli uomini migliori. Come si legge nella Pro Archia (15), «che siano esistiti molti uomini insigni per doti intellettuali e morali se pure privi di cultura, e che per una naturale predisposizione che ha oserei dire del sovrumano siano da sé stessi, spontaneamente, diventati pieni di assennato equilibrio e di severa dignità, io l ammetto [ ]. Contemporaneamente, però, io sostengo che quando a delle doti naturali eccelse e brillanti s aggiunge una sistematica formazione culturale, allora sì che di solito ne vien fuori quel modello di perfezione che è cosa tutta eccezionale e altrimenti indefinibile (trad. G. Bellardi). 618 Bassorilievo di II-I secolo a.C. raffigurante un insegnante e i suoi studenti in una scuola romana. Su questo concetto, centrale nel pensiero di Cicerone e destinato a esercitare un immensa influenza sulla cultura europea e mondiale, puoi leggere la lettura critica alla fine del capitolo ( p. 665).