La retorica tra persuasione e inganno T1 La retorica come adulazione Platone Gorgia 19-20 Il con itto tra loso a e retorica nasce in Grecia: nel V secolo a.C. si afferma infatti ad Atene la so stica, un movimento culturale che, negando l esistenza di una verità oggettiva, identi ca la verità con la convenienza pratica e valorizza, di conseguenza, la retorica come strumento di convinzione e persuasione, utile a raggiungere i propri scopi. A questa idea reagisce la loso a meta sica, che ricerca, al contrario, la verità assoluta attraverso la ri essione e l argomentazione razionale: secondo questa visione, la retorica può essere considerata una forma di inganno. In un passo di uno dei suoi dialoghi (intitolato a Gorgia, uno dei so sti più importanti e più in vista), il losofo Platone (428/427-348/347 a.C.) fa pronunciare al suo maestro Socrate (470/469-399 a.C.) una condanna della retorica: essa sta alla giustizia come la culinaria alla medicina o come l abbigliamento alla ginnastica: tutte forme, queste, di «adulazione , che mirano, cioè, a un ingannevole apparenza piuttosto che alla verità e alla sostanza. 5 10 15 20 25 Io dico che, per queste due cose esistenti [l anima e il corpo], vi sono due tecniche: quella per l anima la chiamo politica, mentre quella per il corpo non so come chiamarla con un solo nome, ma affermo che la cura del corpo, che forma un tutto unico, ha due parti, la ginnastica e la medicina. Una parte della politica è la legislazione che corrisponde alla ginnastica e l altra è la giustizia che corrisponde alla medicina. Ognuna delle due parti ha qualcosa in comune con l altra, in quanto vertono sullo stesso oggetto, la medicina con la ginnastica e la giustizia con la legislazione; tuttavia differiscono in qualcosa tra loro. L adulazione, dopo essersi accorta [ ] che queste tecniche sono quattro ed effettuano la loro cura, le une del corpo e le altre dell anima, sempre in vista del meglio, si è divisa in quattro parti e, dopo essersi insinuata sotto ciascuna delle parti corrispondenti, ha finto di essere la tecnica sotto cui si era insinuata e, senza curarsi affatto del meglio, ma per mezzo di ciò che è sempre più piacevole, dà la caccia alla stoltezza e l inganna al punto da sembrare degna della massima stima. Sotto la medicina si è insinuata la culinaria, che finge di conoscere i cibi migliori per il corpo, sicché, se un cuoco e un medico dovessero gareggiare davanti a bambini o ad uomini privi di intelletto come i bambini, per dimostrare quale dei due s intende di cibi buoni o cattivi, il medico morirebbe di fame. Io la chiamo adulazione e la dichiaro una cosa brutta [ ] perché ha di mira il piacevole senza curarsi del meglio; e dico che essa non è una tecnica, ma una pratica, che non sa dare affatto ragione, per somministrare ciò che somministra, di quale ne sia la natura, sicché non sa dire la causa di ciascuna cosa. Ma io non chiamo tecnica una cosa irrazionale. [ ] Alla medicina, ripeto, sottentra come tipo di adulazione la culinaria; alla ginnastica invece sottentra, con lo stesso procedimento, l abbigliamento, cosa dannosa, ingannatrice, ignobile, indegna di un uomo libero, la quale con esteriorità, colori, levigatezza e vestiti inganna al punto di indurre quelli che si lasciano trascinare verso una bellezza estranea a trascurare la bellezza propria che si acquista mediante la ginnastica. Per abbreviare il discorso, ti dirò [ ] che come l abbigliamento sta alla ginnastica, così la sofistica sta alla legislazione e come la culinaria sta alla medicina, così la retorica sta alla giustizia. (trad. G. Cambiano) 683
T1 - La retorica come adulazione (Platone, Gorgia)