LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI VIDEO Cesare: la vita in breve 1. La vita Nato nel 100 a.C., Un predestinato politico Gaio Giulio Cesare nasce a Roma il 12 o il 13 luglio del 100 a.C. Cesare in gioventù dalla gens Iulia, famiglia di antica nobiltà che si professava discendente da Iulo, figlio di Enea. viene perseguitato L essere nipote di Gaio Mario e marito di Cornelia, figlia di Cinna imparentato, cioè, con i da Silla perché imparentato due maggiori esponenti del partito dei populares gli attira l ostilità di Silla, che lo inserisce con i capi nelle sue liste di proscrizione finché, come riferisce lo storico Svetonio ( vedi sotto), cedendo dei populares. alle preghiere di molti amici, acconsente a concedergli la grazia, ammonendo però coloro che si erano adoperati per lui a prestare attenzione: egli infatti intravede già una grave minaccia per il partito aristocratico. «In Cesare sentenzia, «sono nascosti molti Mari . Morto Silla, Cesare L ascesa nel partito dei populares Dopo un periodo di servizio militare in Asia, rientra a intraprende Roma nel 78 a.C., l anno della morte di Silla, e intraprende la carriera forense e politica quale la carriera politica esponente di spicco del partito popolare. Come tribuno militare, si adopera per ripristinare fino a diventare i poteri dei tribuni della plebe, fortemente ridimensionati durante la dittatura sillana; mopontefice massimo nel 63 a.C. stra grandi capacità oratorie accusando di concussione Cornelio Dolabella, ex console che aveva accumulato ingenti ricchezze grazie all appoggio di Silla. Questore nel 68 a.C., edile VIVA VOX DUE RITRATTI DI CESARE Svetonio, storico e biografo vissuto tra il I e il II secolo d.C., traccia un memorabile ritratto di Cesare, in cui non solo accenna all epilessia di cui il condottiero soffriva, ma anche alla sua vanità e all insofferenza per la calvizie, che cercava di nascondere portando avanti i capelli o indossando la corona d alloro (Vita di Cesare 45): Più incentrato sulle qualità morali è il breve ritratto che il contemporaneo Cicerone ( p. 536) inserisce nelle Philippicae (II, 116). Nonostante fosse nemico politico di Cesare, in questo ritratto Cicerone mostra di essere consapevole della sua grandezza e anche di esserne affascinato. Si dice che fosse di alta statura, di carnagione bianca, ben fatto di membra, di viso forse un po troppo pieno, di occhi neri e vivaci, di fibra robusta, benché negli ultimi tempi andasse soggetto ad improvvisi svenimenti e fosse ossessionato da incubi che lo svegliavano nel sonno. Fu anche còlto, in pieno lavoro, da due attacchi di epilessia. Un po ricercato nella cura del corpo, non si limitava a farsi tagliare i capelli e a radersi con meticolosità, ma si faceva anche depilare, tanto che alcuni lo rimproveravano per questo. Non sopportava l idea di essere calvo, soprattutto perché si era accorto più di una volta che suscitava le canzonature dei suoi denigratori. Per questo aveva preso l abitudine di riportare in avanti i pochi capelli che aveva e, di tutti gli onori che il Senato e il popolo gli avevano decretato, nessuno preferì o accettò più volentieri del diritto di tenere perennemente sul capo la corona di lauro. Dicono anche che fosse elegante nel vestire: indossava un laticlavio guarnito di frange che arrivavano fino alle mani e su di esso portava la sua cintura, per altro allentata: da questa abitudine è venuta la battuta che Silla andava ripetendo agli ottimati di fare attenzione a quel giovane che portava male la cintura. Aveva ingegno, spirito critico, memoria, cultura, applicazione, previdenza, diligenza. Aveva compiuto imprese di guerra, quantunque calamitose per la Repubblica, tuttavia grandi. Da anni e anni puntava al regno: alla fine, con uno sforzo immane, e a costo di grandi rischi, realizzò il suo proposito. Con donativi, monumenti, distribuzioni di ricchezze e pasti pubblici aveva conquistato l animo della massa, inesperta. Aveva legato a sé i suoi con i premi che concedeva loro; gli avversari assumendo la maschera della clemenza. Che dire di più? Un po con il terrore un po contando sulla rassegnazione aveva introdotto in un popolo libero l assuefazione all asservimento. (trad. E. Noseda) 694 (trad. L. Canfora) Peter Paul Rubens, Giulio Cesare,1625-1626.