LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI in breve 1. La vita Nato ad Amiterno La carriera politica di un provinciale Gaio Sallustio nell 86 a.C. da ricca Crispo nasce ad Amiterno, municipium sabino, nell anno famiglia di origini 86 a.C. La sua è una famiglia facoltosa ma di origini plebee, Sallustio plebee; tuttavia, poiché ai municipia della Sabina era entra in politica come homo novus. stata concessa la cittadinanza romana ancora prima della guerra sociale (91-88 a.C. p. 293), Sallustio ha l opportunità di partecipare attivamente alla vita politica come homo novus e si schiera dalla parte dei populares. Sappiamo che è stato questore, ma non sappiamo quando: conosciamo solo la data precisa del suo tribunato della plebe, cioè il 52 a.C., anno durante il quale conduce una violenta campagna contro Milone, l assassino di Clodio, e contro Cicerone, che di Milone prende le difese ( p. 547). Sallustio è espulso L espulsione dal Senato e il legame con Cesare Nel 50 a.C. viene espulso dal Senato dal Senato (50 a.C.) per iniziativa dei censori Appio Claudio Pulcro e Calpurnio Pisone. Non conosciamo il reale per indegnità morale motivo di tale provvedimento: l erudito Aulo Gellio (II secolo d.C.) nelle Noctes Atticae (XVII, o per il suo legame con i populares; 18) riferisce, citando Varrone, contemporaneo di Sallustio, che quest ultimo era stato accusaottiene però da Cesare to di indegnità (probrum, letteralmente azione vergognosa ) per l adulterio con Fausta, figlia incarichi militari e la di Silla e moglie di Milone ( vedi sotto). In realtà è molto probabile che le ragioni siano carica di governatore politiche e legate a una vendetta da parte degli optimates, per il legame sempre più stretto dell Africa nova. con Cesare. Proprio grazie a questo, viene riammesso in Senato l anno successivo e ottiene incarichi militari e, dopo la vittoria di Tapso (46 a.C.), la carica di governatore dell appena costituita provincia dell Africa nova, coincidente in buona parte con la Numidia, che nella guerra civile si era schierata a favore di Pompeo. VIVA VOX LE ACCUSE CONTRO LA VITA PUBBLICA E PRIVATA DI SALLUSTIO Queste sono le parole con cui Aulo Gellio (Noctes Atticae XVII, 18) riferisce la testimonianza di Varrone sull adulterio di cui venne accusato Sallustio: «Marco Varrone, persona di grande sincerità e autorità sia negli scritti che nel vivere, nel libro intitolato Pio o della pace riferisce che Gaio Sallustio, autore di opere serie e severe, nella cui storia lo vediamo apparire ed agire in veste di censore, fu colto da Annio Milone in flagranza di adulterio, venne ben battuto a staffilate [frustate] e lasciato libero solo dopo aver versato una somma [di denaro] (trad. L. Rusca). Sul malgoverno in Numidia è particolarmente duro il giudizio dello storico greco Cassio Dione (vissuto tra la seconda metà del II e la prima del III secolo d.C.): 772 «[Cesare] occupò e assoggettò la Numidia, affidandone il governo a Sallustio, apparentemente col compito di amministrarla, ma in realtà di saccheggiarla. Costui infatti ebbe modo di corrompere e rapinare in grande misura, tanto da meritarsi condanna e grande vergogna perché, dopo avere scritto così importanti trattati [le due monografie] e avere inveito così a lungo e pesantemente contro gli sfruttatori, non seppe far corrispondere le sue azioni alle parole (XLIII, 9, 2-3, trad. G. Norcio). Se gli autori antichi si mostrano spesso pesantemente critici nei confronti di Sallustio, diverso è invece il giudizio dei posteri, come dimostra l enorme fortuna goduta dallo storico in particolare nel Rinascimento e nell Età moderna ( p. 783).