GLOSSARIO tutto negli autori lirici (famosissimo il fr. 16 Voigt di Saffo), nella letteratura latina ne è un celebre esempio l Ode I, 1 di Orazio. Propèmptico Dal greco propemptikòs, letteralmente che accompagna, di accompagnamento , indica un componimento poetico con il quale si augura un buon viaggio a una persona cara in partenza. Protrèttico (o protrèptico) Dal greco protreptikòn, sostantivo derivato da protrèpo, indurre, stimolare , veniva usato come titolo di opere, soprattutto greche, che esortavano allo studio della loso a. R Recusatio Il ri uto espresso da un poeta alla richiesta fattagli da un personaggio in uente di comporre opere di genere diverso e più solenne rispetto a quello da lui solitamente trattato. Nella recusatio, molto frequente nei poeti di età augustea, solitamente l autore si confessa incapace di far fronte alla richiesta, ma, così facendo, offre al tempo stesso un piccolo saggio del genere in cui egli ri uta di cimentarsi: ne è un celeberrimo esempio il componimento con cui si apre il secondo libro delle Elegie di Properzio. Ringkomposition Dal tedesco, composizione ad anello , indica una struttura compositiva circolare, in cui i medesimi elementi presenti all inizio vengono ripresi alla ne. Per esempio, il carme 8 di Catullo, secondo il principio della Ringkomposition, si apre e si chiude con un apostrofe ( ) che il poeta rivolge a sé stesso. S Scolio Breve annotazione apposta da uno studioso a una parola o a un passo di un testo antico, di cui fornisce spiegazioni grammaticali o esegetiche o notazioni storiche, mitologiche, letterarie; inizialmente apposti a margine dei manoscritti e tramandati insieme ai testi a cui si riferiscono, in seguito gli scolii sono stati spesso trascritti in raccolte separate e tramandati autonomamente sotto forma di commenti. Similitudine Figura retorica che consiste nell esprimere un paragone manifesto fra due fatti, cose, persone, concetti, tra cui si ravvisa una somiglianza; in latino è introdotta solitamente dall avverbio ut/uti o velut/veluti, spesso ripreso da un sic a esplicitare il secondo termine di paragone, come avviene per esempio nella lunga similitudine virgiliana in cui si paragona l in- tercessione di Nettuno per placare i venti scatenati da Eolo, su istigazione di Giunone, contro i Troiani all intervento con cui un uomo saggio e rispettabile pone ne a una sedizione del popolo (Virgilio, Eneide I, 148-156). Sineddoche Tropo che si con gura sostanzialmente come una varietà della metonìmia e che si veri ca quando un termine viene sostituito da un altro a esso legato da un rapporto di grandezza (la parte per il tutto o viceversa; la specie per il genere o viceversa; il singolare per il plurale e viceversa). Una sineddoche molto frequente nella poesia latina è l impiego di tectum a indicare la casa nel suo complesso (la parte per il tutto), come in Virgilio, Eneide II, 672: meque extra tecta ferebam ( uscivo di casa , letteralmente mi portavo fuori dai tetti ). Tropo Dal greco tròpos, letteralmente capovolgimento, mutamento , indica l uso improprio di un vocabolo o di una locuzione, attuato tramite l adozione di un senso traslato che mantiene però con il senso proprio un legame di somiglianza o contiguità semantica. Fra i tropi si annoverano: antonomàsia, enfasi, eufemismo, iperbole, ironia, litote, metafora, metonìmia, sineddoche, sinestesia, perifrasi ( ). Adoperati a ni enfatici o di semplice abbellimento formale, i tropi si distinguono dalle gure ( ) perché in queste ultime i vocaboli e le locuzioni mantengono il loro senso proprio e il mutamento del messaggio non avviene per traslazione semantica ma tramite aggiunta, sottrazione, inversione o impiego di particolari ordinamenti sintattici. V Sinestesìa Dal greco synàisthesis, percezione simultanea , è un particolare tipo di gura espressiva, di ambito strettamente poetico, che si ottiene dall accostamento di termini pertinenti a sfere sensoriali diverse. Variatio Tendenza a ricercare la variazione nella costruzione dell enunciato, evitando così la simmetria e l equilibrio tra i membri del periodo, usuale in quegli autori, come Tacito e Sallustio, che prediligono l inconcinn tas ( ). T Verso argenteo Struttura metrica ricercata, usata soprattutto dai poeti augustei, basata sull accurata disposizione di due coppie di aggettivi e sostantivi, in rapporto concentrico: gli aggettivi sono collocati nella prima parte del verso e i sostantivi nella seconda, con il verbo al centro. Così nella sesta ecloga di Virgilio, v. 8: agrestem tenui meditabor harundine Musam (schema: ab v BA). Tmesi Procedimento retorico di uso tipicamente poetico che si veri ca quando gli elementi di una parola composta vengono separati, generalmente tramite l inserzione fra di essi di altri termini. Così nel verso virgiliano et multo nebulae circum dea fudit amictu (Eneide I, 412), le due componenti che formano il verbo circumfunde re (qui al perfetto) sono separate dal soggetto dea, posto nel mezzo. Tòpos Dal greco tòpos, luogo , in letteratura indica un luogo comune, un motivo ricorrente nell opera e nella poetica di un autore o nelle tendenze letterarie di un epoca, che può quindi essere ripreso, riadattato e riutilizzato. Verso aureo Struttura metrica molto raf nata ed equilibrata, usata soprattutto dai poeti augustei, che consiste nella disposizione della doppia coppia sostantivo-aggettivo in doppio iperbato intrecciato ( iperbato), con il verbo al centro. Così nella nona ecloga di Virgilio, v. 30: sic tua Cyrneas fugiant examina taxos (schema: ab v AB). Treno Dal greco trènos, detto anche trenodia, è originariamente, nell epica e nella lirica greca arcaica, un componimento funebre in onore di un defunto illustre, ma con il passare del tempo passa a indicare anche, più genericamente, una lamentazione, un compianto funebre. Z Trico lon Successione equilibrata di tre cola ( colon) all interno del periodo o del verso. Per esempio: Quae homines arant, navigant, aedi cant, virtuti omnia parent (Sallustio, De Catilinae coniuratione 2, 7), in cui i verbi arant, navigant, aedi cant, in successione asindetica, costituiscono un trico lon. Zeugma Si veri ca quando il medesimo verbo regge due termini, dei quali però uno soltanto potrebbe propriamente trovarsi in dipendenza da esso, come in Sallustio, De bello Iugurthinum 46: pacem an bellum gerens (a rigore, il verbo gerere potrebbe reggere soltanto il sostantivo bellum). Vox media Indica un vocabolo che, a seconda dei contesti, può assumere un signi cato positivo o negativo; per esempio, in latino il sostantivo fac nus può indicare sia un delitto, misfatto che un impresa . 847