Il contesto letterario La prima produzione letteraria Analisi del testo Una traduzione artistica Gli interpreti sono riusciti a rintracciare il modello omerico per ogni frammento superstite di Livio; in questo caso si tratta dei versi 138-139 dell ottavo canto dell Odissea: «Io dico che non c è niente di peggio del mare / per conciar male un uomo, anche se è molto forte (trad. R. Calzecchi Onesti). Rispetto all originale, Livio ampli ca il concetto della pericolosità del mare, annettendo una spiegazione (vv. 2-3). Il poeta latino aggiunge inoltre, rispetto al modello, l aggettivo saevum (v. 2), riferito al mare, e l immagine, al v. 3, delle onde importunae (letteralmente che allontanano dal porto ) per ampli care il pàthos della descrizione e insistere sulla potenza distruttrice del mare, di fronte alla quale anche l uomo più forte è disarmato. Liviano è anche il forte verbo confringent, distruggeranno (v. 3), assieme alle considerazioni sulla subitanea velocità della distruzione (topper, v. 3). I tratti caratteristici dello stile In questi pochi versi si possono osservare concentrati molti dei tratti salienti dello stile dell autore: la forte espressività (nota il verbo mace rat, tormenta , v. 1), gli arcaismi (come l avverbio topper, v. 3), l insistente ricorso all allitterazione (Namque nullum, v. 1; topper , v. 3) e al fonosimbolismo (la clausola importunae undae, v. 3, che evoca il rumore dei utti). Questa ricercata concentrazione di elementi stilisticamente carichi mira a esprimere a sua volta la drammaticità e il pàthos di un naufragio. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Confronta il testo con la traduzione dell originale greco proposta in analisi. Quali sono gli elementi aggiuntivi del frammento di Livio Andronico? Che cosa implica questa scelta? ANALISI 2. Quali artifici retorici accentuano il pàthos del frammento? 3. Quali elementi linguistici particolari puoi trovare nel testo? COMPETENZE ATTIVE Per approfondire Il mare, secondo Laodamante, è «il malanno peggiore per il genere umano : eppure è stata proprio la navigazione che ha consentito nel corso dei secoli a genti diverse di venire in contatto fra di loro e di formare nuove civiltà. Per comprendere il motivo di questa considerazione, svolgi, con l aiuto dell insegnante, una ricerca sul mito dell età dell oro in Esiodo, in Virgilio e in Ovidio. Walter Crane, I cavalli di Nettuno, 1892. 91