SEZIONE A | RINASCITA E CRISI DELL EUROPA MEDIEVALE Oligarchia Regime politico in cui il potere è nelle mani di un gruppo ristretto di persone (dal greco olìgoi, pochi , e archìa, governo , dominio ). Doge Dal latino dux, comandante , era il magistrato più alto della repubblica a Genova e Venezia. Qui la carica durò dall VIII al XVIII secolo; Inizialmente ereditaria, dal X secolo divenne elettiva attraverso il voto del Maggior consiglio. RICAPITOLANDO 1 Quali categorie sociali ebbero maggior peso politico nella vita del comune? 2 Come era strutturato il comune consolare? 3 Per quale motivo Firenze era il comune di maggior prestigio? fatto portatore delle aspirazioni di forze sociali popolari . Con gli ordinamenti si realizzò un allargamento della base sociale delle istituzioni comunali. Poco dopo però fu consentito il ritorno dei magnati al governo comunale, grazie all attenuazione delle norme (per accedere alle cariche pubbliche divenne sufficiente essere iscritti a un arte anche senza esercitarla), e con la cacciata di Giano della Bella (1295) i ceti popolari persero il controllo delle magistrature cittadine. Il conflitto politico continuò a manifestarsi intrecciandosi ad antichi odi e rivalità, tanto da spaccare la città in due fazioni, entrambe aderenti alla stessa parte guelfa: i Bianchi, favorevoli a far partecipare i ceti borghesi agli organi di governo della città, e i Neri, che volevano affidarne la gestione unicamente agli aristocratici. Questi ultimi, usciti vincitori, cacciarono dalla città i loro avversari più importanti: fra gli esiliati ci fu anche uno dei maggiori interpreti della cultura medievale, Dante Alighieri (1265-1321). Altri comuni non vissero le cruente lotte civili che si ebbero a Firenze e in altre città; a Venezia, per esempio, la gestione oligarchica del potere sotto il controllo dei dogi assicurò stabilità politica, separando rigidamente i governanti dai governati. In altre situazioni si realizzò la supremazia di un singolo soggetto che riuscì a imporre, come vedremo più avanti, la propria signoria, quasi sempre con un atto di forza. 3 LA LOTTA FRA COMUNI E IMPERO I domini imperiali nel XII secolo Mar Bal Mar Baltico ltico Mare dell Nord Mar Nord M Regno di Germania Domini degli Hohenstaufen Domini dei Welfen Territori ecclesiastici Regno d Italia &RQ QH GHOO ,PSHUR Domini normanni Mar Tirreno ar e Ad ria tic o POTERE CENTRALE E RIBELLIONI Come abbiamo visto, una delle ragioni che avevano consentito alle città del Centro-Nord d Italia di sviluppare i processi di autonomia da cui erano sorte le istituzioni comunali era il fatto che il potere imperiale non esercitava da tempo alcun controllo effettivo sul Regno italico. Da decenni gli imperatori del Sacro Romano Impero erano infatti impegnati nell area germanica a domare le ribellioni dei feudatari tedeschi che indebolivano seriamente l autorità imperiale. Ciò aveva determinato per le città italiane e per i loro ceti eminenti la possibilità di sottrarsi agli obblighi di natura feudale nei confronti dell Impero. Le città erano giunte al punto di poter costituire strutture politiche autonome e di assumere quei poteri che erano prerogativa dell imperatore, come promulgare leggi e farle rispettare, imporre e riscuotere tasse, costituire eserciti e contrarre alleanze. FEDERICO BARBAROSSA IN ITALIA La situazione italiana si modificò quando nel 1152 fu eletto imperatore Federico I Hohenstaufen (1122-90), soprannominato Barbarossa , figlio di un duca svevo e di una madre di nobiltà bavarese. Il legame familiare, mettendo insieme due casate appartenenti agli opposti partiti , ghibellino e guelfo, consentiva al nuovo sovrano di pacificare le contrapposte fazioni in Germania, permettendogli di ristabilire l autorità imperiale e stabilizzare la situazione. 106 77636R_0000E01_INTE_BAS@0106.pgs 15.09.2021 14:54