C6 | MI PREPARO ALL ORALE [ DALLA CRESCITA ALLA RECESSIONE > 6.1 Dopo la fine del millennio l Europa era entrata in una fase di sviluppo e accelerazione dei processi economici grazie al convergere di varie contingenze. Si erano infatti ottenuti miglioramenti sul piano tecnologico nel settore agricolo per poter meglio sfruttare le risorse e aumentare la produzione di cibo con cui dare da mangiare a una popolazione in crescita. L aumento demografico aveva fatto registrare a sua volta cambiamenti significativi come la rinascita delle città e lo sviluppo di nuovi mercati grazie all estendersi dei commerci. Si trattava dunque di un circolo virtuoso che si era innescato. Ma bastarono alcuni eventi per metterlo in crisi. In primo luogo all aumento della popolazione cominciò a non corrispondere più un adeguata produzione alimentare in grado di sfamare tutti. L agricoltura dell epoca, nonostante i miglioramenti, non riusciva a soddisfare le cresciute esigenze. Da qui si innescarono conseguenze che pian piano portarono a una sostanziale diminuzione della crescita demografica. Anche i rapporti fra signori e contadini si complicarono per via del trasferimento sempre più frequente di manodopera verso le città. Mentre i signori non investivano la loro ricchezza sulle proprietà agrarie, molti campi restavano abbandonati, accrescendo la mancanza di risorse. Per tentare di frenare l emorragia di contadini dalle campagne i signori furono costretti a offrire salari più alti e chiedere canoni più bassi, con il risultato di ridurre ancora di più le proprie rendite. Ciò significava l ulteriore riduzione degli investimenti e l impoverimento delle campagne. Si era insomma innescato un circolo vizioso, aggravato da fattori di tipo ambientale: nella prima metà del Trecento si verificarono una serie di grandi piogge e ] Audio RIPASSO una piccola età glaciale che portò un brusco raffreddamento del clima. Con il ghiacciarsi di aree precedentemente fertili, si ridusse lo spazio coltivabile e quindi la produzione di risorse alimentari. > 6.2 Tre ulteriori fattori si aggiunsero ad aggravare un quadro già fosco: carestie, guerre ed epidemie. Dall inizio del Trecento molte località europee furono interessate da ripetute carestie che colpivano la popolazione più povera, provocando moltissimi morti. Aumentavano anche affamati, mendicanti, miserabili in ricerca di cibo. Le guerre, che nel Trecento furono particolarmente aspre e lunghe, contribuirono a devastare le campagne e distruggere i raccolti, spesso depredati dai soldati quando restavano senza paga. Anche le guerre concorrevano ad aumentare il numero dei morti e a sottrarre manodopera. In queste condizioni la diffusione di malattie era la naturale conseguenza della malnutrizione e il tasso di mortalità crebbe. LA PESTE NERA : CONDIZIONI E REAZIONI > 6.3 Nel 1347 giunse in Europa un epidemia di peste che sarebbe durata per alcuni anni e sarebbe ritornata con frequenza nel corso dei successivi decenni. Essa si innestò in un contesto estremamente complesso e già messo a rischio, e anche per tale motivo ebbe la possibilità di diffondersi con grande facilità. Si trattava di un morbo proveniente dall Oriente, e venne esportato dalle truppe mongole che assediavano il Vicino Oriente. La peste contagiò prima i soldati e quindi la popolazione; i mercanti che fuggivano dalla guerra trasportarono sulle loro navi il batterio, che si muoveva con i roditori ospiti delle navi. L esplosione dell epidemia seguì le rotte mercantili; 77636R_0000E01_INTE_BAS@0160.pgs 15.09.2021 13:31