LABORATORIO DELLE COMPETENZE B Norme per prevenire il contagio Nel 1348, anno di maggiore diffusione della peste in Europa, nella città di Pistoia gli anziani della città elessero una commissione di sapienti con l obiettivo di evitare il diffondersi del contagio. La commissione si riunì e definì una serie di norme e provvedimenti. In primo luogo i [ ] sapienti stabilirono, che nessun cittadino o abitante del contado [ ] possa recarsi nelle città di Pisa e di Lucca e nei loro contadi e distretti. E che nessuno possa altrimenti da questi luoghi venire [ ] sotto pena di una multa di cinquecento lire di denari. Ancora stabilirono che i morti non possano essere portati fuori se non in casse di legno coperte con tavole inchiodate, affinché nessun fetore possa uscirne. [ ] Ancora stabilirono che nessuno possa levare pianti o clamore per la morte di qualcuno avvenuta fuori della città e del distretto o del contado pistoiese, né possa radunarsi in quell occasione con altri in alcun luogo, fatta eccezione per i parenti stretti [ ]. A. Chiappelli, Gli ordinamenti sanitari del comune di Pistoia contro la pestilenza del 1348, in Archivio Storico Italiano , vol. 20, n. 160, 1887 C I flagellanti C1 La peste era ritenuta da molti una punizione di Dio per i peccati commessi dagli uomini; per placare l ira divina si pensava che potesse servire espiare mortificando il corpo. Alcuni si flagellavano pubblicamente, in segno di pentimento, come racconta questa cronaca del fiammingo Jean le Bel (1290 ca.-1370). La fonte testimonia, inoltre, che si iniziò a diffondere anche la diceria secondo la quale la responsabilità della diffusione del morbo fosse da imputare alle comunità ebraiche. Andavano [ ] in una piazza e due volte al giorno si spogliavano fino alla camicia, battendosi a più non posso con flagelli di cuoio, in modo che il sangue scorreva ovunque dalle loro spalle, e tutti insieme cantavano le loro canzoni e poi si gettavano tre volte a terra e si calpestavano gli uni gli altri in segno di grande umiltà. [ ] Quando alcuni di questi miseri penitenti vennero a Liegi, tutti corsero con grande meraviglia a vederli compiere le loro flagellazioni e ciascuno dava loro denaro con grande devozione. [ ] Quando si vide che questa mortalità e pestilenza non cessava per quanta penitenza si facesse, sorse una voce che diceva che questa mortalità veniva dagli Ebrei e che gli Ebrei avevano gettato veleni nei pozzi e nelle fontane in tutto il mondo, per avvelenare la cristianità intera, per impadronirsi ovunque del potere e delle ricchezze. G. Guénin, J. Novillac, Lectures historiques, Alcan, Parigi 1926 C2 Processione di flagellanti Vestiti solo di un sacco e di un cappello o un cappuccio, i flagellanti erano soliti imbracciare la croce e percorrere le strade a torso nudo; per percuotersi utilizzavano un flagello, uno strumento di tortura costituito da strisce di cuoio annodate. Miniatura tedesca del Trecento. 165 77636R_0000E01_INTE_BAS@0165.pgs 15.09.2021 13:32
LABORATORIO - DAI FATTI ALLA STORIA - Visioni della peste