Trasformazioni economiche e mutamenti sociali | CAPITOLO 7 LA VARIET DEL TERZO STATO Ancora più differenziato al suo interno era il cosiddetto popolo o come era detto in Francia terzo stato. Molto diverse, infatti, potevano essere le condizioni e gli stili di vita di chi ne faceva parte. In città si andava dai piccoli mercanti agli artigiani, il cui status poteva sia raggiungere l agiatezza sia limitarsi a un affannosa ricerca di migliori redditi. C erano poi i ceti intellettuali professionali, dotati di titoli accademici, come i notai, i maestri, gli avvocati. Essi appartenevano tanto al mondo laico quanto a quello ecclesiastico e per le loro abilità e competenze specialistiche potevano anche essere chiamati nelle corti dei principi. In campagna a questo ceto appartenevano i contadini piccoli proprietari, la cui situazione era strettamente legata all andamento dei raccolti. Processione della corporazione dei notari (i notai) di Perugia per la festa della Candelora, miniatura da un manoscritto quattrocentesco. L importanza del ruolo sociale veniva sottolineata dall esibizione pubblica in occasione di feste e ricorrenze. SERVI, SALARIATI, CONTADINI La gran parte della popolazione rurale era, invece, costituita da servi e braccianti salariati che lavoravano presso le proprietà dei signori. La loro vita era fatta di stenti per via dello sfruttamento che subivano, sfruttamento che diventava più intenso nelle zone d Europa dove era forte la signoria feudale. Quando le difficoltà li costringevano a trasferirsi in città, essi andavano a inserirsi nello strato sociale più basso, svolgendo mansioni servili. Si affiancavano dunque ai salariati urbani, che vivevano del lavoro delle loro braccia presso le botteghe artigiane in una vita fatta di precarietà. Sempre ai limiti della sussistenza, non era difficile per queste persone scivolare, per effetto di crisi economiche o di eventi personali (un incidente o una malattia invalidanti), nel vasto mondo dei mendicanti, miserabili ed emarginati, andando ad aggiungersi ai tanti che già carestie ed epidemie condannavano all elemosina e alla carità degli organismi religiosi. Altre volte soggetti di questi ceti prendevano la strada della delinquenza e del banditismo. Nei periodi peggiori alimentavano rivolte più o meno ampie e disordini sociali che i ceti ricchi e potenti si affrettavano a reprimere con durezza, come abbiamo visto a proposito delle jacqueries. Il mondo contadino e rurale, dunque, anche se era sempre largamente il più consistente per numero, si trovava in condizioni di obiettiva subordinazione rispetto alle altre categorie sociali. RICAPITOLANDO STUD IO ATTIV O 1 Per quale motivo la Chiesa può essere definita una cerniera sociale ? 2 Quali comportamenti assunse la nobiltà spagnola dal punto di vista sociale ed economico? 3 Completa la tabella sulla ]J . c gYJV %Y cY DcJ Xg ccYJ DcJ. Vecchi ceti Nuovi ceti 189 77636R_0000E01_INTE_BAS@0189.pgs 15.09.2021 15:42
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