Occidente e Oriente all alba del Medioevo | CAPITOLO 0 CARLO MAGNO Alla morte di Pipino, nel 768, il regno fu assegnato ai figli Carlo (in seguito chiamato Carlo Magno, Carlo il Grande ) e Carlomanno. Alla morte di quest ultimo il potere rimase nelle mani di Carlo (742-814), che rafforzò il legame con le aristocrazie armate, vero baluardo della sua politica, e intraprese una fortunata politica di espansione territoriale. Nel 774, in seguito al nuovo tentativo del re longobardo Desiderio di occupare il Lazio, minacciando ancora il papato, Carlo scese in Italia e, dopo averne espugnato la capitale Pavia, sconfisse i longobardi assumendo il titolo di rex Francorum et Langobardorum ( re dei franchi e dei longobardi ). Altre campagne militari lo videro trionfare contro i sassoni e gli àvari, spedizioni da cui ottenne enormi ricchezze; quindi Carlo tentò la conquista della Spagna, in gran parte in mano all emirato arabo di Cordova. Riuscì a impadronirsi di una fascia di territorio a ridosso dei Pirenei, ma le sue ambizioni si infransero contro la resistenza delle popolazioni basche (battaglia di Roncisvalle, 778). Carlo Magno avrebbe voluto liberarsi della presenza islamica ai confini del suo regno anche perché convinto di essere investito della missione di diffondere il cristianesimo. Proprio in questa prospettiva si collocano la guerra contro i longobardi (prima alleati) e la conquista dell Italia, che confermavano il suo ruolo di autentico difensore del papato e gli davano la legittimazione per l opera di conquista dei popoli pagani da convertire. Così avvenne per esempio con i sassoni, nell 804 definitivamente sconfitti e costretti alla conversione forzata. La battaglia di Roncisvalle in una miniatura quattrocentesca. L episodio, un imboscata in cui fu distrutta la retroguardia dell esercito franco, vide cadere alcuni dei migliori cavalieri di Carlo e diventò presto oggetto di famosi poemi, che lo trasformarono in un epica battaglia tra cristiani e infedeli. L AFFERMAZIONE DELL IMPERO La presenza in Italia dei franchi a tutela della Chiesa si rafforzò ulteriormente con l intervento a favore di papa Leone III (795-816), la cui autorità era stata messa in discussione a Roma. Risale a quest epoca la cosiddetta Donazione di Costantino , un falso documento con cui si attestava che l imperatore Costantino nel 314 aveva ceduto l Impero d Occidente a papa Silvestro I. Questo documento servì a dare credito e forza legale al preteso ruolo universalistico del vescovo di Roma, visto anche in contrapposizione all Impero bizantino, ormai incapace di assumere la difesa della Chiesa e anzi sempre più orientato a differenziarsi da essa sul piano dottrinale. 26 77636R_0000E01_INTE_BAS@0026.pgs 15.09.2021 14:03