Le lotte per il predominio in italia | CAPITOLO 11 1478, nel duomo d di Firenze durante una funzione religiosa, con l intenzione di uccidere Lorenzo e suo fratello Giuliano. Giuliano morì, menu tre Lorenzo, ferito, riuscì a salvarsi. La sua reazione fu durissima: manL dò a morte, con l appoggio dei fiorentini, molti componenti della famiglia avversaria e fece impiccare il vescovo Salviati, che aveva fa partecipato attivamente alla congiura. Lorenzo poté, così, consop lidare il suo potere sulla città. Dietro al complotto c era il papa Sisto IV, salito al soglio nel 1471, della potente famiglia Della Rovere, con cui i Medici erano in contrasto da quando il pontefice aveva fatto ottenere a suo nipote Girolamo Riario la Signoria di Imola per ostacolare le amn bizioni di Firenze su quell area (1473). b L assassinio di Giuliano de Medici in una moneta commemorativa. Interdetto Punizione ecclesiastica che vieta la partecipazione alle funzioni sacre e alla vita spirituale della Chiesa; può colpire sia singoli soggetti sia un intero territorio. In questo caso può provocare disordini e inquietudine tra i fedeli, con conseguenze sulla vita sociale. Insieme alla scomunica, fu usato dai papi come arma per condizionare il potere politico. Sandro Botticelli, Ritratto d uomo con medaglia di Cosimo il Vecchio de Medici, 1475 ca. Botticelli fu uno dei più importanti artisti attivi alla corte del Magnifico. g L AGO DELLA BILANCIA La discordia tra il papato e i Medici si era L A quando, nel 1474, l ufficio di banchieri pontifici era stato tolto acuita q famiglia fiorentina. Dopo la congiura le tensioni si aggravarono al punalla famigl to che Sisto IV, in seguito alla repressione contro i Pazzi e alla sacrilega uccisione di un vescovo, lanciò l interdetto contro la città di Firenze. Subito lo scontro si estese: Milano e Venezia si schierarono con il Medici, mentre il papa si alleava con il re di Napoli dichiarando guerra a Firenze. La situazione critica mise in evidenza l abilità diplomatica del Magnifico, che con coraggio si recò a Napoli e riuscì a convincere Ferdinando I ad abbandonare la sua posizione. Nel 1480 lo scontro si ricompose anche perché la minaccia ottomana era giunta a occupare Otranto, in Puglia, mettendo in serio pericolo la penisola e i suoi equilibri (> C9.6). Nello stesso anno Lorenzo si adoperò per costituire un alleanza tra Firenze, Napoli e Milano con lo scopo di impedire a Venezia di crescere troppo nelle sue ambizioni territoriali, così come in occasione della Guerra di Ferrara (1482-84) seppe manovrare per limitare il tentativo veneziano di estendersi nel Ducato degli Estensi. Il signore di Firenze fu a ragione considerato l ago della bilancia della situazione italiana, l artefice di una politica di equilibrio che viene ritenuta il traguardo più importante da lui realizzato. PAROLE DALLA STORIA Ago della bilancia Fu lo storico e politico fiorentino Filippo dei Nerli, amico di Machiavelli, il primo a usare a metà Cinquecento questa definizione a proposito di Lorenzo il Magnifico per definirne il ruolo di mediatore in grado di riportare equilibrio tra le parti. In realtà l ago di una bidefini lancia non ha alcuna funzione attiva ma si limita a riprodurre lo stato di equilibrio dei due piatti, però l espressione è passata nell uso comune ed è utilizzata ancora oggi in questo senso. l Con il prestigio acquisito Lorenzo poté continuare la sua opera di protettore delle arti e della cultura. Gli artisti a loro volta gratificarono la corte te dei d Medici celebrandone la grandezza, quasi a legittimarne il potere. In tal modo l arte di corte si fece strumento di propaganda per Lorenzo, che se ne m servì per accreditare l immagine che voleva dare di sé. Il Magnifico concluse la sua vita raggiungendo un notevole risultato per la sua famiglia, ancora una volta grazie agli accordi politici, quando fece ottenere dal papa Innocenzo VIII il titolo di cardinale al figlio Giovanni, ancora giovanissimo: il futuro Leone X. LE AMBIZIONI DI LUDOVICO IL MORO A MILANO Se, grazie all opera di tessitura politica, i conflitti fra gli Stati italiani si ridussero sensibilmente, la situazione fu tutt altro che pacifica all interno dei singoli prin283 77636R_0000E01_INTE_BAS@0283.pgs 15.09.2021 14:50