SEZIONE C | NUOVI MONDI, NUOVE VISIONI DEL MONDO Da queste terre lontane provenivano gioielli, tessuti preziosi e le ricercatissime spezie (> A ). Sempre nelle mani dei mercanti musulmani erano i commerci con i paesi dell Africa a sud del Sahara, ricchi di avorio e soprattutto d oro, di cui gli Stati europei avevano bisogno per sostenere gli acquisti in Oriente. Inoltre i vari passaggi causavano forti ricarichi, con costi sempre più alti per gli acquirenti. DOVE = Xg.].~.JD. c D. J ] . Dc.%. + Per secoli gli europei non avevano osato affrontare l oceano. Lo stretto di Gibilterra, che secondo la tradizione segnava l estremo limite del mondo conosciuto (le cosiddette Colonne d Ercole), più che un limite mentale costituiva un problema tecnologico. PAROLE DALLA STORIA GIbilterra Colonne d Ercole Secondo la mitologia greca, Ercole era giunto fino agli estremi confini occidentali del mondo e vi aveva posto due colonne, come limite che nessun mortale poteva oltrepassare. Questo confine veniva identificato con i due monti ai lati dello stretto di Gibilterra, all imbocco del Mediterraneo. Così intende anche Dante quando narra dell ultimo viaggio di Ulisse, disposto a sfidare ogni divieto posto agli uomini per il solo desiderio di conoscenza. Oggi l immagine è usata di rado, per indicare il punto estremo a cui si può arrivare in qualche disciplina. Di uso più comune è invece l espressione Non plus ultra, Non oltre , che sempre secondo la leggenda è la traduzione latina dell iscrizione posta come monito sulle due colonne. Si usa solitamente quando in un settore si raggiungono risultati di un livello tale da far ritenere che non siano superabili facilmente e per un certo periodo. APPROFONDIAMO ECONOMIA E SOCIET LE SPEZIE Fin dall antichità con questo termine venivano indicati genericamente tutti i prodotti di origine vegetale usati per insaporire e conservare cibi e bevande e per preparare cosmetici, profumi e prodotti medicali (a Firenze una delle Arti maggiori era quella dei Medici e speziali). L Asia, l Africa orientale e l Arabia erano le terre d origine delle spezie, il cui commercio aveva sin dall antichità messo in contatto mondi lontani tra l Oriente e l Occidente. Il traffico s intensificò enormemente dopo le crociate nel XII secolo e le spezie divennero il motore trainante del commercio internazionale grazie ai mercanti arabi e veneziani. Un manuale di commercio fiorentino del XIV secolo elenca 286 tipi di spezie. Il pepe e lo zenzero (quest ultimo usato in polvere per i condimenti e nella preparazione dei liquori) erano le più diffuse e raccomandate per il loro alto potere calorifico, che era importante in un epoca in cui gli uomini pativano molto il freddo. Ma tutte le spezie erano richiestissime dagli europei, che fantasticavano sulle presunte proprietà magiche di queste sostanze. Naturalmente erano soltanto i ricchi a potersele permettere. Dalla Cina e dall Asia sudorientale arrivava la canfora, da cui si ricava una sostanza con alto potere germicida e insettifugo (oggi è usata in medicina e come antitarme); ma anche la cannella, la noce moscata e i chiodi di garofano, per aromatizzare i cibi, e la lacca, una pianta che produce una sostanza lattiginosa adoperata per decorare re gli oggetti. Dall India giungevano il sandalo, un olio aromatico usato ato in profumeria; l aloe, usata ata in medicina per le sue e doti purgative; il pepe e nero e i semi di sesamo. Dall Africa orientale e dall Arabia arrivavano molti ti unguenti profumati, tra a cui la mirra e l incenso, utilizzati izzati in chiesa per la liturgia. Pianta di mirra in n un manoscritto arabo del X secolo. Approfondisci gtvp.it/21storia01-27 338 77636R_0000E01_INTE_BAS@0338.pgs 15.09.2021 13:49