SEZIONE C | NUOVI MONDI, NUOVE VISIONI DEL MONDO al popolo, la riforma della curia, l obbligo per i vescovi di risiedere dove avevano il compito di curare le anime e i comportamenti da adottare contro l immoralità dei preti. A queste proposte se ne affiancavano altre di stampo più intollerante, come quelle relative alla censura dei libri ritenuti contrari alla religione cattolica. Nel frattempo l imperatore Carlo V aveva avviato i colloqui di Ratisbona con l intento di mettere a confronto le posizioni di cattolici e protestanti per giungere alla riunificazione (> C16.5), ma l insuccesso di quegli incontri (1541) mostrò quanto fosse urgente per la Chiesa affrontare la questione protestante attraverso un concilio ecumenico in grado di dare risposte, in termini sia dottrinali sia pratici, all avanzare del luteranesimo. A questo punto Paolo III convocò per il 1542 il concilio a Trento, che però fu subito rinviato a causa della guerra nuovamente scoppiata tra Carlo V e Francesco I (> C15.3). QUANDO 13 dicembre 1545 Apertura del concilio di Trento LE FASI DEL CONCILIO Il concilio si aprì il 13 dicembre 1545. La scelta di Trento, una sede collocata nei confini dell Impero (quindi sensibile alle posizioni dell imperatore), poteva essere gradita ai protestanti in quanto si trattava di un vescovato parzialmente indipendente da Roma. In questa prima fase parteciparono però soltanto esponenti del cattolicesimo; i protestanti, seppure invitati, non aderirono. Sin dall inizio fu posto il problema di indicare le questioni da trattare per prime: da un lato chi voleva affrontare subito i problemi di riforma interna della Chiesa, dall altro chi voleva porre in primo piano le questioni dottrinali, per marcare le differenze con il mondo luterano. Pur decidendo che i due aspetti fossero affrontati contemporaneamente, di fatto passò, per volontà del papa, la linea che intendeva discutere subito i problemi di dottrina. Se da un lato Paolo III con questa mossa intendeva rafforzare il suo primato sulla Chiesa rispetto al rischio che il concilio lo incrinasse in qualche misura, dall altro lato Carlo V temeva che l accento posto sulle questio- Una seduta del concilio nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Trento. L opera, realizzata molti anni dopo (nel 1633) da Elia Naurizio ma sulla base di una stampa dell epoca conciliare, fu commissionata da un agente locale dei Fugger. I cartigli in basso riportano, a legenda, i nomi di alcuni cardinali partecipanti, individuati nel quadro dai numeri corrispondenti. 434 77636R_0000E01_INTE_BAS@0434.pgs 15.09.2021 13:57