C17 | MI PREPARO ALL ORALE LA RISPOSTA DELLA CHIESA CATTOLICA ALLA RIFORMA > 17.1 Gli storici hanno interpretato in due modi l orientamento della Chiesa di Roma tra il Cinquecento e il Seicento: come un processo di riforma interna per un autonoma esigenza (Riforma cattolica) oppure come la necessità di reagire alla Riforma protestante (Controriforma). La storiografia considera coesistenti le due posizioni. > 17.2 La Riforma protestante si diffuse con difficoltà in Italia, sede della Chiesa cattolica. Nacquero movimenti come i sociniani, che rifiutavano i dogmi e si richiamavano alla tolleranza, e il circolo degli spirituali guidato dal teologo Juan de Valdes, contrario ai vincoli dottrinali. La persecuzione e l intolleranza verso questi movimenti, atteggiamento che si diffuse anche nella chiesa protestante, imposero in Europa il problema della libertà di pensiero e di coscienza. > 17.3 Il rinnovamento morale della Chiesa vide protagonisti movimenti, confraternite e ordini che operarono verso i più deboli della società in opposizione alla vita di ricchezza e privilegi delle gerarchie ecclesiastiche. Richiamandosi alle Sacre Scritture sorsero ordini come teatini, barnabiti, orsoline, francescani cappuccini, che si impegnarono nell assistenza ai poveri e nell istruzione. Fra tutti emersero i gesuiti, attivi nel campo dell educazione e nell attività missionaria, che furono un vero pilastro nella lotta contro l eresia. > 17.4 Per contrastare il diffondersi della Riforma nella Chiesa cattolica prese consistenza l idea di indire un concilio. Papa Paolo III ne affidò la preparazione a illuminati personaggi della Chiesa, disponibili al dialogo con i protestanti. Intanto l imperatore Carlo V aveva avviato i colloqui di Ratisbona (1541) con l intento di riunificare le parti. Nel [ ] Audio RIPASSO 1542 fu convocato il concilio a Trento. Si pose subito la questione se affrontare i problemi di riforma interna della Chiesa o invece porre in primo piano le questioni dottrinali per evidenziare le differenze con i protestanti, come poi si fece. Il concilio fu più volte interrotto e ripreso dai successivi papi e solo nel 1563 fu concluso da Pio IV. RIFORMA INTERNA E DISCIPLINAMENTO DELLA SOCIET > 17.5 Il concilio deliberò principi e norme fondamentali per contrastare le tesi luterane: la Bibbia cosiddetta Vulgata fu l unica autorizzata e solo attraverso la mediazione interpretativa del clero; fu riaffermata l importanza delle opere buone per la salvezza dell anima; si confermarono i sette sacramenti e il valore del battesimo per cancellare il peccato originale. Furono stabilite anche norme disciplinari di riforma interna per rendere il clero più attento ai propri doveri e più preparato nella dottrina. A questo scopo fu emanato il Catechismo tridentino. > 17.6 Dopo il concilio la Chiesa cattolica riaffermò con forza la sua centralità per la salvezza dei cristiani e come intransigente controllore dell ortodossia. Nel 1542 fu istituita l Inquisizione romana per lottare contro l eresia protestante. Ma la sua attività pose sotto controllo la cultura con forme di intolleranza che portarono in prigione o al rogo anche studiosi come Bruno e Campanella. Molti libri ritenuti pericolosi furono vietati e messi in un Indice dei libri proibiti (1559). Anche l arte fu sottoposta a censura e divenne strumento della propaganda controriformistica. La vita e i comportamenti privati e pubblici furono posti sotto il disciplinamento morale dei poteri 77636R_0000E01_INTE_BAS@0448.pgs 15.09.2021 13:59